Il vincitore sul campo lo scopriremo il prossimo 11 luglio, quello 'morale', invece, c'è già. Marco Rossi, l'italiano d'Ungheria (come l'hanno ribattezzato).
Il vincitore sul campo lo scopriremo il prossimo 11 luglio, quello 'morale', invece, c'è già. Marco Rossi, l'italiano d'Ungheria (come l'hanno ribattezzato): è lui, infatti, il grande protagonista della prima fase di 'Euro 2020'. Lui e, ovviamente, la 'sua' Nazionale Ungherese, con cui ha sfiorato, addirittura, l'impresa del passaggio agli ottavi (sfumata a pochi minuti dal fischio finale dell'ultima gara) in un girone di ferro con Francia, Germania e Portogallo. Rossi da Druento, il commissario tecnico capace di dare forma e concretezza ad un gruppo di giocatori, certo meno conosciuti rispetto ad altri, ma che sul terreno di gioco hanno dimostrato enorme carattere e determinazione. E i 2 punti in classifica (due pareggi conquistati contro i francesci e i tedeschi), beh... sono proprio frutto di questo. Un tecnico, insomma, capace di conquistare il gruppo e più in generale i tanti appassionati e tifosi di calcio, non solo dell'Ungheria, bensì anche delle diverse Nazioni presenti. Il ct che ha lasciato il segno, dopo anni di impegno, sacrifici e gavetta, prima come giocatore (Torino, Brescia, Sampdoria, Piacenza, solo per citare alcune squadre dove ha militato) e, poi, da allenatore (Lumezzane, Pro Patria, Scafatese, Cavese, Honvéd, DAC Dun. Streda e, dunque, la Nazionale Ungherese) e che ha fatto sognare proprio tutti.