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Attualità

Dramma di Eluana: quale conclusione?

E' tornata prepotentemente alla ribalta la questione riguardante Eluana Englaro. Una discussione che continua a scuotere l’opinione pubblica e che solleva interrogativi che vanno a toccare la sensibilità di ognuno di noi. Questione di fede, ma non solo, trattandosi del diritto alla vita (e alla morte) e che volente o nolente va a intaccare ciascun individuo. Il caso Eluana è molto particolare: la ragazza è realmente in stato vegetativo permanente, ma la parte del suo cervello che ne regola i bioritmi è tutt’ora attiva. Eluana dorme e si sveglia, mangia e respira. Se le si avvicina alla bocca un cucchiaino con il cibo lo mangia e deglutisce. Il vero dramma è che non riesce a interagire con l’esterno e si sa che le possibilità di rimettersi da questa condizione sono rarissime. La ‘Corte di Appello di Milano’ ha stabilito che il padre, Beppino Englaro, potrà lasciarla morire. Il dove ha suscitato parecchie polemiche: sicuramente non nella struttura delle suore dell’ordine della Misericordia di Lecco. In gran parte d’Italia altre cliniche hanno declinato questa possibilità spingendo verso l’unica attuale ipotesi: la ‘Clinica Città di Udine’. E’ stato già definito un protocollo operativo: l’assistenza infermieristica sarà garantita nelle 24 ore e viene prevista “la somministrazione di sostanze idonee ad eliminare l’eventuale disagio utilizzando prodotti come saliva artificiale, spray di soluzione fisiologica e gel”. Vengono garantiti ovviamente ‘pulizia e decoro’ e due volte al giorno ci sarà la visita del medico anche per verificare l’eventuale modifica della terapia, qualora fosse insufficiente a evitare la comparsa di segni clinici di sofferenza. Anche se le sensazioni, come la fame, la sete, il dolore risiedono nella corteccia cerebrale, per lei molto fortemente danneggiata dal 18 gennaio 1992. Il primo giorno tutto sarà come a Lecco. Dal secondo giorno, però, comincia la riduzione del 50 per cento. Intanto arriva da Torino una notizia di forte speranza: una ragazza di 20 anni, nella stessa condizione di Eluana, si è risvegliata dallo stato vegetativo dopo un particolare intervento chirurgico.

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