Una questione che va avanti ormai da anni. Il centro culturale islamico: dalla politica alle varie realtà direttamente interessate è ora di dare risposte alla cittadinanza.
Permessi, revoche, discussioni, polemiche, ricorsi, gazebi, ecc... per usare quel vecchio modo di dire "Chi ci capisce, è bravo!". E, per l'ennesima volta, ad andarci di mezzo sono i cittadini. Già, proprio e sempre loro (in fondo, purtroppo non è una novità) che, ancora, si trovano, dopo ormai diverso tempo, a non avere le idee precise su che cosa è stato e, soprattutto, su cosa sarà. Non ce le hanno! Ma non perché non hanno voluto ascoltare o hanno fatto finta di nulla, bensì perché delle spiegazioni concrete e chiare, dopotutto, non sono mai davvero arrivate. Centro culturale islamico, insomma, si continua a dibattere, senza però arrivare al nocciolo della questione. Da una parte e dall'altra, dalla politica alle varie realtà, da chi amministra ai gruppi di opposizione, passando per i diretti interessati, ecco le solite discussioni, puntualizzazioni e attacchi sugli atteggiamenti ed i comportamenti altrui. "Sì", "No", "Però", "Forse", "Anzi", "Ma lui" oppure "Loro", "La colpa è sua", "Non è vero, siete voi che...", e potremmo andare avanti per ore ed ore con queste frasi. E' il momento, invece, che ognuno si prenda le sue responsabilità, comunicando veramente con la popolazione e rispondendo alle numerose domande che i castanesi stanno facendo ormai da anni ed alle quali fino ad oggi sono state date poche o quasi nessuna risposta. "Si farà oppure no?", "Ci sono stati errori o meno? E se sì, chi ha sbagliato?", "La volete o non la volete?", "Quali azioni sono state messe in campo?", "Perché non siete d'accordo?" e "Perché, di contro, siete d'accordo?", "Sarà una moschea o un centro culturale islamico?" e "Che differenza c'è tra le due?"... ecco sono solo alcuni dei punti interrogativi. Basta, allora, con i classici messaggi e le frasi fatte che dicono tutto e il contrario di tutto.