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Castano Primo

Centro islamico al gazebo

Confronto al gazebo della Lega, tra gli esponenti del Carroccio e una delegazione della Madni e dell'Associazione Islamica Castanese (con la Nuova Italia) sulla moschea.

L'attenzione, alla fine e neanche a dirlo, era tutta sul centro culturale islamico che dovrebbe sorgere in via Friuli. Da una parte la Lega di Castano, dall'altra l'associazione Madni e quella Islamica Castanese, con queste ultime che hanno colto l'occasione del gazebo, organizzato in piazza Mazzini dal Carroccio, per incontrare, appunto, gli stessi esponenti della realtà politica castanese (attualmente sui banchi dell'opposizione in consiglio comunale). Diversi, dunque, gli argomenti affrontati, ma tutti incentrati, come detto, sulla tanto dibattuta questione moschea, anche a seguito degli ultimi risvolti (per intenderci la decisione del Tar, che ha dato ragione alla Madni). "Una cosa è stata chiara ai presenti - spiegano dalla Lega - Ovvero che chi ha concesso il permesso di costruire, non poteva farlo, e chi, successivamente, l'ha revocato, ha creato un clima non tranquillo per i cittadini. E sono le stesse persone che, oggi, non si vogliono assumere le proprie responsabilità e si nascondono alle spiegazioni. Anzi, continuano a puntare il dito contro gli altri, dimenticandosi che questa situazione è stata gestita da loro. Sull'incontro, certo in alcuni momenti è stato duro, ma, comunque, sereno". "Perché abbiamo voluto andare al gazebo della Lega - concludono i referenti di Madni e Associazione Islamica Castanese (con loro c'era anche il movimento politico 'La Nuova Italia') - Per fare chiarezza su una questione che non è come viene raccontata. Si continua a parlare di moschea, però quello che vorremmo realizzare è un centro culturale islamico, dove all'interno di saranno pure momenti di preghiera. E' ben diverso che dire alla popolazione che nascerà una moschea. Così si cerca solo di generare odio nella gente. Qui è la tipica politica dell'andare contro agli altri, senza approfondire nel dettaglio la situazione. Noi, ad esempio, ci siamo recati al loro gazebo, appunto per confrontarci, loro, quando abbiamo promosso i nostri, invece, non si sono mai presentati. Si chiama dialogo, quello che da parte nostra è sempre aperto con chiunque".

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