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Sport, Turbigo

Turbighese: "Cento di questi... anni"

La storia che è cominciata nel lontano 1921. Da Unione Sportiva Turbighese a Asd Turbighese 1921. Il centenario della storica società di calcio.

Dieci, venti, trenta... anzi no, addirittura 100. O forse sarebbe il caso di dire “100 di questi giorni”. Eh già, “Tanti auguri Turbighese”, perché proprio in questo 2021 la storica società di calcio di Turbigo ha raggiunto lo straordinario e invidiabile traguardo, appunto, del centenario di fondazione. Era il lontano 1921, infatti, quando in paese cominciava a muovere i suoi primi passi (inizialmente come Unione Sportiva Turbighese, poi, nel passato più recente ecco l’Asd Turbighese 1921), crescendo con il tempo e diventando un punto di riferimento per il territorio. Tanti i ricordi e le immagini, allora, che uno dopo l’altra fanno capolino in testa e nei cuori; tanti poi, ovvio anche i momenti vissuti, non solo sul terreno di gioco (tra campionati, partite vinte oppure perse, soddisfazioni e delusioni), ma pure fuori (iniziative e appuntamenti). E tanti, inevitabilmente, i giocatori che sono passati di qui, qualcuno che si è legato in maniera forte al club, qualcuno, invece, che ha tarscorso solo qualche anno e altri che, proprio a Turbigo, hanno trovato il loro trampolino di lancio verso carriere di alto livello (per citarne alcuni, ad esempio, il portiere Luigi Griffanti, una coppa Italia vinta con la Fiorentina e due presenze in Nazionale; ancora Dario Seratoni, in serie A con il Novara e il Genoa e in C con il Piacenza, oppure Danilo Colombo, B e C con Pro Patria e Novara e al quale è intitolato proprio il centro sportivo cittadino). “Un grande traguardo e un orgoglio per tutto il paese - ha commentato il sindaco Christian Garavaglia - Una lunga storia fatta di impegno, lavoro e passione”.

"La mia seconda casa". Dell'Acqua: dai 10 anni sempre qui
Due immagini: da una parte la ‘prima volta’ in campo e il suo primo allenatore (Dario Seratoni), dall’altra il debutto con i ‘grandi’ a 16 anni; e assieme anche quelle due parole “seconda casa”. Perchè tra Marco Dell’Acqua e la Turbighese c’è da sempre un legame forte, unico, eccezionale. “Ho cominciato che avevo 10 anni - racconta - e ancora oggi sono qui. Non esagero, insomma, se dico che dopo la mia famiglia, c’è questa società”. Già, proprio così, visto che all’interno del club ha vissuto momenti davvero importanti. “Sono stato giocatore e, quindi, allenatore - continua - Tanti, tantissimi i ricordi, ma se devo sceglierne alcuni, beh... sicuramente gli inizi da bambino e, subito dopo, quando sono passato in Prima squadra. Da mister, invece, sono diverse le stagioni che porto nel cuore: i successi con la Juniores, passando per le partite e gli allenamenti con le formazioni del settore giovanile (dai piccoli ai grandicelli, ognuno ti regala emozioni bellissime), fino a ritrovarmi sulla panchina dei ‘grandi’ e, adesso, alla guida degli Esordienti. La Turbighese, non smetterò mai di ripeterlo, è per me una seconda casa, dove sono cresciuto e dove ho un rapporto speciale. Per questo essere qui nell’anno del centenario è una soddisfazione enorme e una gioia immensa”.

Cavaiani: da giocatore a consigliere allo Sport nel centenario
Più di vent’anni con quei colori addosso (lui terzino e, in caso di necessità, pure centrale di difesa) e ora, proprio nel centenario di fondazione, anche consigliere comunale con la delega allo sport. Beh... se l’emozione era già tanta per l’importante traguardo raggiunto, inevitabilmente, oggi, per Davide Cavaiani lo è ancora di più. “Alla Turbighese, in fondo, sono cresciuto nel vero senso della parola - spiega - Sono partito, infatti, dai Pulcini e ho fatto tutto il percorso, arrivando fino alla Prima squadra. I ricordi che porto dentro sono molti, non ce n’è uno in particolare, perché tutti mi hanno lasciato qualcosa. La cosa bella è che, al di là del terreno di gioco, erano i momenti fuori dal campo, con le amicizie che si creavano e che, ancora adesso, sono ben salde. Lo spirito di gruppo, insomma. Certo, abbiamo vissuto anche anni per alcuni aspetti difficili, però il legame con tanti non è mai venuto meno e questo è il risultato più importante”. Da ex giocatore, allora, eccolo oggi consigliere comunale allo sport e, come detto, appunto nell’anno del centenario della società. “Una soddisfazione e un orgoglio - conclude - L’unico rammarico, se così possiamo chiamarlo, è che mi piacerebbe vedere, come succedeva una vola, più ragazzi di Turbigo nelle singole compagini".

Immagini, calciatori, mister e aneddoti: un libro e tanti ricordi
Immagini, giocatori, allenatori, aneddoti e anche curiosità... tutti da sfogliare. Il progetto a cui, infatti, si sta lavorando alla Turbighese per il centenario è un libro che racconti proprio la storia e i momenti più significativi e particolari della società di calcio di Turbigo. “Siamo all’opera - spiega il presidente Giordano Garavaglia - Sarà un volume - ricordo di questi lunghi anni di vita, caratterizzati da campionati, atleti, tornei, eventi, ecc... Non è sempre stato facile, ci sono stati ‘alti e bassi’, però abbiamo cercato di metterci sempre impegno. E, oggi, trovarci a festeggiare i cento anni, è un grande risultato e un motivo di soddisfazione per noi, ma in generale spero per la cittadinanza intera”.

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