Nell'ex Campo Militare, al confine tra Lonate e Castano. Per anni punto di riferimento, oggi un'area abbandonata, tra strutture dismesse e la vegetazione che avanza.
Lo vedi già dalla strada, almeno alcune parti, perché le restanti sono all’interno nascoste dagli alberi. Oggi è un’area praticamente o quasi abbandonata, ma per anni è stata un vero e proprio punto di riferimento. Il Campo della Promessa, o come tutti lo conoscono il Campo Militare, là al confine tra Lonate Pozzolo e Castano Primo, bastano pochi passi dopo il cancello in territorio lonatese appunto, ed ecco che, subito, davanti agli occhi compaiono una serie di edifici, ormai in evidente stato di degrado. Ciò che resta, insomma, dell’aeroporto che ha scritto pagine e pagine durante la Prima Guerra Mondiale e, poi, anche nel Secondo Conflitto, è tutto in quei ruderi che, un po’ alla volta, stanno perdendo i pezzi oppure vengono avvolti dalla vegetazione. Le immagini, allora, non possono che lasciare, inevitabilmente, senza parole, anche e soprattutto ripensando al passato, al lungo periodo in cui qui si è scritta (e non è il classico modo di dire) davvero la storia. Era, infatti, il lontano 1916 quando prese il via la sua costruzione, per affiancarlo alle preesistenti presenze aeronautiche della “grande brughiera”, ossia la scuola di pilotaggio della Malpensa e le costruzioni aeronautiche Caproni di Vizzola Ticino. Ma è nel maggio 1924 che arrivò il 1° Stormo caccia terrestre fino al 1° febbraio 1927 con il 17° Gruppo caccia; e sempre nello stesso anno (il 1924) ecco pure la rinascita della 10^ Squadriglia da bombardamento ‘Caproni’ e l’insediamento del 6° Gruppo caccia con la 79^ Squadriglia fino al 1° febbraio 1927 ed il 23° Gruppo. Periodi certamente importanti e fondamentali nella crescita e nello sviluppo dell’aeroporto, che ha uno dei momenti principali, nel 1926, con Gabriele d’Annunzio che lo battezzò appunto con il nome di ‘Campo della Promessa’. Un’area, dunque, destinata, inevitabilmente, ad essere presa come riferimento, tanto che furono diversi i piloti e gli aerei che si avvicendarono nel tempo, senza dimenticare, inoltre, come a fianco dell’area di aviazione fu approntato il ‘campo di bombardamento’ per l’addestramento delle squadriglie di bombardieri dislocati a Lonate (il 5 gennaio 1935 nascque il 7° Stormo BN; il 10 giugno 1940 fu sede del 7° Stormo Bombardamento Terrestre con il 4° Gruppo volo e la 15^ Squadriglia da bombardamento Caproni; il 1° maggio 1942 toccò al 102° Gruppo Tuffatori e ai primi di settembre 1943 alla sede del 60° Gruppo autonomo intercettori notturni con la 235^ Squadriglia ed il 50° Stormo Assalto). Fino ai giorni che seguiranno l’armistizio dell’8 settembre 1943, con vari reparti della Luftwaffe che occuparono l’aeroporto, impadronendosi degli aerei abbandonati negli hangar; poco dopo però vi ritornarono numerosi piloti italiani e si insediò anche un comando autonomo dell’aeronautica della Repubblica Sociale Italiana, che qui disponeva del Gruppo Aerosiluranti ‘Buscaglia-Faggioni’ S.M.79 e del 1° Gruppo caccia ‘Asso di bastoni’ su M.C.205 e su Messerschmitt Bf 109. E siamo così ai decenni successivi, con la zona, unitamente a quella del ‘campo da bombardamento’, che passò all’Esercito Italiano che ancora a lungo la utilizzò come area di addestramento, soprattutto per le esercitazioni dei carristi. L’ultima loro presenza significativa fu quella dell’ottobre 1987, con la grande parata della Divisione Corazzata ‘Centauro’, per poi abbandonarlo anche se, fino all’inizio degli anni ‘90, si registrarono voli di piccoli apparecchi monomotori e di elicotteri dell’Esercito impegnati per seguire i movimenti di truppe e blindati impegnati in esercitazioni. Gli ultimi momenti, però, di una storia che stava per concludersi, perchè dal 1992 con la smilitarizzazione di queste aeree, ecco che sul Campo della Promessa calò definitivamente il silenzio.