Max Mosley è morto all'età di 81 anni, dopo una vita da protagonista indiscusso e controverso. Con l'amico e socio Bernie Ecclestone, ha scritto pagine di automobilismo.
Per anni la guida, il punto di riferimento, il personaggio che ha scritto pagine e pagine della Formula Uno. Lo storico presidente della Federazione Internazionale Automobilistica, quella stessa FIA che, oggi, lo piange e che ne porterà sempre con sé il ricordo. Max Mosley, infatti, non c'è più; se ne è andato all'età di 81 anni, dopo una vita che lo ha visto, inevitabilmente, indiscusso e anche controverso protagonista. Considerato tra i dirigenti più importanti del motorsport, è riuscito a far crescere, anche grazie alla collaborazione con l'ex patron del Circus Bernie Ecclestone, la Formula 1 moderna soprattutto dal punto di vista della sicurezza., specialmente dopo la morte di Ayrton Senna nell'incidente di Imola del 1994. "Max era come un membro della famiglia per me, eravamo come fratelli. Sono sollevato che sia andato, perchè aveva sofferto per troppo tempo", sono stale le parole proprio dello stesso Ecclestone. Mosley, nato a Londra il 13 aprile 1940, era il figlio del leader fascista britannico Sir Oswald Mosley. Proprio questo suo legame politico lo aveva reso, appunto, un personaggio controverso, con l'apice toccato nel 2008 con lo scandalo sessuale in uniformi naziste che lo spinse l'anno seguente a non ricandidarsi alla presidenza federale, ruolo ricoperto ininterrottamente dal 1993 al 2009.