Comunicati incrociati, lettere di dimissioni, interrogazioni in Consiglio, ragazzi e famiglie in ‘stand-by’. Lo sport cuggionese sta vivendo settimane molto difficili, ma quel che è più grave riguarda le difficoltà organizzative delle associazioni e gli imbarazzi nell’Amministrazione provocati dalla vicenda. Una situazione delicata, che coinvolge il PdL locale, così come l’intera maggioranza, che trova origine in una carente disponibilità di spazi pubblici a fronte della crescita delle attività sportive locali. Una situazione spiacevole, che offusca gli sforzi dell’Amministrazione per chiudere la ‘partita’ dei derivati e fa discutere il paese. Il nodo della discordia è il cambio di alcuni orari della palestra comunale, ufficializzato lo scorso 24 ottobre: “I nuovi orari sono di fatto difficilmente utilizzabili andando in conflitto con quelli scolastici e lavorativi degli associati fruitori dei corsi. Quello che però stupisce maggiormente è la sequenza degli eventi - segnala la Polisportiva San Giorgio - Riceviamo le chiavi il giorno 11 settembre ed iniziano le attività, dopo pochi giorni con un’efficienza encomiabile ci viene comunicata la variazione delle assegnazioni”. Una scelta da cui si smarca Luigi Tresoldi, rimettendo nelle mani del sindaco la delega allo sport: “Agli inizi di luglio quando sono pervenute le richieste di utilizzo della palestra da parte delle associazioni sportive di Cuggiono, ci si e’ accorti che le richieste superavano la disponibilita’ - commenta - Il mio principio e’ che la palestra e’ un bene della comunita’ [...] Amareggiato e deluso da questo atteggiamento, mi dissocio dalla decisione presa dalla maggioranza”. Puntuale la replica della Grof, chiamata in causa dall’ex assessore: “Non riuscendo a ottenere una concreta e precisa risposta abbiamo coinvolto il primo cittadino. Rinunciare ad una qualsiasi delle ore significa comunicare ad atleti di dover rinunciare all’attività sportiva”.
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