Nella Messa di Pentecoste con l'Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, annunciata la nascita della Consulta diocesana dei migranti.
È stata celebrata questa mattina (23 maggio) in Duomo dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, la Messa per la solennità di Pentecoste. Secondo una tradizione avviata da anni, la celebrazione eucaristica è coincisa con la Festa delle genti e ha coinvolto i rappresentanti delle 25 comunità di migranti presenti in Diocesi. Al termine della Messa è stata annunciata la nascita della nuova Consulta diocesana dei migranti. Già prevista dal Sinodo 47esimo, (1994), e più recentemente dal Sinodo minore “Chiesa dalle genti” (2018), la Consulta sarà composta da un presbitero e due laici per ciascuna delle sette Zone pastorali, dal responsabile e dalla segretaria dell’Ufficio per la pastorale dei migranti, da un rappresentante dei cappellani etnici e dalla moderatrice della consulta 'Chiesa dalle genti'. I 14 rappresentanti laici individuati nelle varie zone pastorali per far parte della Consulta sono scelti - tra cittadini italiani e stranieri - in base alla loro sensibilità ed esperienza sui temi dell’immigrazione, dell’interculturalità e dell’integrazione, oltre che al loro effettivo inserimento nel tessuto pastorale ambrosiano. Le nomine saranno definite da una decreto firmato dall’Arcivescovo che sarà emanato nelle prossime settimane. "La Consulta ha il compito di aiutare la Diocesi a comprendere i modi diversi di vivere la fede e di celebrarla dei fedeli cattolici che abitano sul nostro territorio ma sono originari di altri contesti culturali – sottolinea don Alberto Vitali, responsabile dell’ufficio per la Pastorale dei Migranti della diocesi ambrosiana - Le persone provenienti da altri Paesi che ne faranno parte interpreteranno il loro ruolo non come rappresentanti delle proprie comunità etniche, ma come fedeli ambrosiani parte integrante della Diocesi". Gli organismi attraverso i quali la Consulta opererà sul territorio saranno le équipe zonali di pastorale dei migranti (attualmente ne sono presenti già due, nelle zone di Lecco e di Rho).