Presentati i risultati di un'indagine condotta dall'Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna sul latte in provincia di Brescia.
"Vogliamo dare risalto nazionale a una ricerca scientifica da cui emergono risultati eccezionali sul latte lombardo: i residui di antibiotici sono di cento volte inferiore a quanto consentito dalla legge. Oggi abbiamo i numeri certi per dire che il latte italiano garantisce una sicurezza alimentare senza pari e che tutte le fake news diffuse da alcuni organi di informazione possono essere smontate con dati scientifici". Lo ha detto l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che alla Camera dei deputati, insieme al sottosegretario al Mipaaf Gian Marco Centinaio e al deputato Guglielmo Golinelli, ha presentato i risultati di un'indagine condotta dall'Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna sul latte in provincia di Brescia. A Brescia il monitoraggio in questione è stato fatto su 1200 allevamenti di bovini, su oltre un milione di tonnellate per 52 campioni sulle cisterne. E tutti sono risultati negativi sulla presenza di molecole di antibiotici. "Nel 2021 - ha concluso l'assessore Rolfi - estenderemo la ricerca a tutte le province lombarde e ad altre filiere strategiche per la zootecnia: carne e uova. La Lombardia produce il 43% del latte italiano, elemento base di una Dop economy che porta la bandiera italiana nel mondo grazie a prodotti caseari straordinari. Vogliamo garantire al consumatore la massima chiarezza sulla sicurezza che i nostri prodotti sanno offrire".