Il Teatro alla Scala di Milano ha aperto di nuovo le sue porte, tra fiducia e speranza nel futuro. Pubblico, finalmente, in presenza, per questa ripartenza dopo i lunghi mesi di 'stop'.
Un numero che, inevitabilmente, rimarrà per sempre stampato nella memoria: 199. Tanti, infatti, sono stati i giorni di chiusura del Teatro alla Scala di Milano, ma, finalmente, dopo mesi e mesi lunghi e difficili, ecco che il sipario è tornato ad alzarsi. Si è riaperto (in presenza), insomma, guardando al presente ed al futuro con quella speranza che, d'ora in avanti, le cose possano migliorare e che si riveda, un po' alla volta, la normalità. "Un momento simbolico e, spero, di buon auspicio per il mondo della cultura e dello spettacolo. Cultura e spettacolo che, insieme al turismo, saranno decisivi per l'attrattività della Lombardia e di tutto il sistema Italia - lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il presidente lombardo, Attilio Fontana, a poche ore proprio dalla ripresa - Oggi siamo di fronte ad un prestigioso punto di partenza, con il Teatro alla Scala che si conferma ambasciatore vincente e ineguagliabile della nostra regione e dell'Italia intera". "La ricostruzione post Covid deve essere anche fisica e non solo digitale. Dalla Scala, che ha riaperto al pubblico, parte un grande segnale di fiducia e di coraggio per Milano e per il Paese a rimettersi in cammino - ha aggiunto Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio Milano - Come nel 1946 il concerto di Toscanini al Piermarini segnò l'inizio della rinascita del dopoguerra, ci auguriamo che i concerti di Chailly (10 maggio) e Muti (11 maggio) possano davvero aprire la stagione di una nuova crescita culturale, economica e sociale italiana".