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Inchieste, Attualità

Morire di lavoro: 3-4 persone al giorno

Nel 2020 sono stati 554.340 gli infortuni sui luoghi di lavoro denunciati dall'Inail. Di questi 1.270, poi, quelli, purtroppo, con esito mortale. "Azioni mirate per la sicurezza".

Una madre oppure un padre, uno zio e una zia, un fratello e una sorella, ancora un amico o un conoscente: i numeri sono davvero significativi. 554.340, infatti, gli infortuni sul lavoro denunciati dall'Inail solo nel 2020; 1.270, poi, quelli, purtroppo, con esito mortale, 181 in più rispetto ai 1.089 dell'anno precedente (un +16,6%, per il quale è necessario e fondamentale fare qualcosa e subito). E anche in questi primi mesi del 2021, ecco altre 185 segnalazioni (19 in più rispetto a quelle registrate nel primo trimestre dell'anno precedente). Più nello specifico, insomma, dividendo il totale per 365 giorni, ci sono state, appunto nel 2020, tra le 3 e 4 persone che, quotidianamente, sono morte. "Basta", allora, è la voce che si leva. "Bisogna reagire", perché sono tante, troppe le famiglie che, ogni volta, si trovano a doversi confrontare con il dolore, le lacrime e che vedono un loro caro andarsene per sempre. "Questo stillicidio non è degno di un Paese civile - sottolinea Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil - Prevenzione e formazione devono diventare una strategia e una scelta politica, con più risorse per mettere in sicurezza i processi produttivi e con più ispettori, più controlli e un coordinamento degli interventi". "Proprio nel recente contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici abbiamo previsto norme e comportamenti che devono analizzare i rischi e i mancati incidenti, formando su questo le persone, per mettere in atto strategie e comportamenti idonei affinché accada l'irreparabile - continua il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia". "La questione della sicurezza deve diventare una grande vertenza nazionale, che ci deve vedere tutti uniti, così come abbiamo fatto per altre battaglie storiche del movimento sindacale - aggiunge il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra". "Le risorse per l’innovazione che vengono date alle aziende anche attraverso il PNRR devono essere vincolate all’adozione di misure sulla sicurezza attraverso le tecnologie 4.0 più avanzate e ad una corretta organizzazione del lavoro - conclude Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil".

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