Misure di sicurezza e linee guida per far fronte alla pandemia e prevenire possibili contagi. Anche l'aeroporto, inevitabilmente, ha dovuto mettere in campo alcune sostanziali modifiche.
La porta che si apre: all'ingresso i termoscanner (per la misurazione della temperatura corporea e per effettuare tutti i controlli e le verifiche necessarie), quindi gli igienizzanti (posizionati in più punti) e le varie indicazioni (a terra e sui tabelloni) di prevenzione e contenimento del contagio. E' un aeroporto, inevitabilmente, diverso quello che oggi si presenta agli occhi di chi arriva. E, in fondo, altrimenti non avrebbe potuto essere, perché con l'emergenza covid-19 anche Malpensa ha dovuto fare i conti con alcune significative e fondamentali modifiche. Lo scalo, insomma, che è cambiato, ma non è solo dal punto di vista delle presenze vere e proprie (pochi i passeggeri e pochi i lavoratori, purtroppo), bensì pure per quanto riguarda, appunto, le misure adottate per contrastare la pandemia. Ecco allora, ad esempio, le postazioni dove effettuare il tampone rapido oppure i messaggi stampati sui cartelloni o che a rotazione compaiono sugli schermi, a ricordare l'importanza dell'utilizzo delle mascherine, del distanziamento e del lavaggio delle mani; ancora, i nastri rossi e bianchi per bloccare alcuni varchi di accesso e uscita, così da regolare e disciplinare il flusso di gente lungo percorsi precisi e specifici, fino alle poltrone per l'attesa sistemate per garantire la distanza tra una persona e l'altra, alle segnalazioni sugli ascensori dei punti dove poter stare durante la salita e la discesa e all'attività costante di sanificazione e pulizia dentro e fuori dalla struttura. Linee guida, dunque, precise e mirate, per garantire la massima sicurezza possibile a quanti si trovano e si troveranno a transitare in aeroporto.