Le informazioni riguardano 188 musei e raccolte museali, su un totale di 195. Nel 2020, a causa dell'emergenza Covid-19, c'è stato un crollo verticale degli accessi.
L'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, ha promosso un'azione di rilevamento dei dati riguardanti i visitatori dei musei 'riconosciuti' dalla Regione Lombardia nell'anno 2020. Le informazioni, fornite dai diretti interessati, riguardano 188 musei e raccolte museali, su un totale di 195. ASSESSORE GALLI: INGRESSI CROLLATI DEL 75% - "È una situazione davvero pesante. I numeri - commenta l'assessore Galli - peraltro in linea con la tendenza nazionale ed europea, dimostrano l'impatto devastante che le restrizioni connesse al contenimento pandemico hanno prodotto sull'intero comparto museale. Si è verificato un crollo verticale di visitatori e quindi di entrate 'da bigliettazione' nell'ordine del 75% rispetto al 2019, conseguenza diretta dei vari lockdown che hanno ridotto in media ad appena 110 i giorni di apertura. Regione Lombardia, come sempre, sarà in prima linea per garantire la 'ripartenza' sostenendo, per quanto di propria competenza, queste realtà". I NUMERI: PERSI TRE QUARTI DI VISITATORI E DI INTROITI - Il totale rilevato nel 2020 è di 1.962.253 visitatori (rispetto al 2019 si registra una perdita di quasi 6 milioni di unità). Quanto alle entrate economiche 'da bigliettazione', nel 2020 i musei di competenza regionale rilevano un incasso complessivo di 6.977.325 (a fronte degli oltre 26.450.000 di incassi nel 2019). GALLI: RIPARTIRE INVESTENDO SULL'ATTRATTIVITA' - "È opportuno sottolineare - conclude l'assessore Galli - che la crisi pandemica si è abbattuta su un settore, quello dei musei lombardi, che fino al 2019 era un treno in corsa in grado di registrare incrementi costanti in termini di entrate e visitatori, molto vivace per quanto riguarda le proposte culturali. Questa indagine fotografa con estrema precisione la ferita inferta al settore museale lombardo dal passaggio delle tre ondate pandemiche. Una ferita che oltretutto ha innescato rilevanti derive disgregative della socialità. Ora è il momento di ripartire, puntando tutto sul potenziamento dell'attrattività degli istituti e dei luoghi della cultura in Lombardia".