L'Italia delle regole, dei divieti e dei sacrifici. Ma quando si vince uno scudetto, ecco che allora tutto viene cancellato. Folla di tifosi a Milano per festeggiare l'Inter.
Il tifo che se ne frega. E non veniteci a raccontare la solita 'storiella' del "Ma dai non è tutto vero quello che ci dicono. Chi ci crede più" e ancora "Avevamo le mascherine ed eravamo all'aperto", ecc... No, almeno stavolta evitiamo simili e molte altre frasi praticamente o quasi identiche. Facciamolo per quelle persone (e sono tante) che, ormai da un anno, stanno facendo sacrifici, provando a rispettare le varie regole e misure di sicurezza imposte dall'ermegenza Covid-19. Facciamolo per chi è costretto a tenere chiusa la sua attività o, anche pur potendola aprire, hanno visto ridurre (tra limitazioni e restrizioni) e pure in maniera significativa il lavoro. Ma, come accade spesso, purtroppo sembra di nuovo che si "usino due pesi e due misure". Le scene viste a Milano ed anche in alcune piazze di altre città italiane, in occasione della vittoria del 19° scudetto dell'Inter, infatti, sono state uno 'schiaffo' ad un Paese che, dalla primavera del 2020, sta facendo i conti con la pandemia. Gente ammassata in Duomo e in alcune strade del capoluogo; tanti tifosi fianco a fianco, abbracciandosi pure, per festeggiare la loro squadra del cuore. Giovani e adulti, senza distinzione, tutti lì a gridare la grande gioia per questo traguardo che arrivava dopo 11 anni. Il tifo, appunto dicevamo, che se ne frega di tutto e di tutti...