Problematiche e criticità nei vari procedimenti di prenotazione. Alcune sono state risolte, altre ancora no. "Continui solleciti - dice la presidente di Aila, Ada Orsatti".
"Meglio tardi che mai...", dice quel vecchio detto, ma certo è che senza i continui e costanti solleciti chissà oggi a che punto saremmo. "E ancora i problemi non sono stati risolti del tutto". 'Odissea' vaccini per le persone con disabilità, perché, in fondo, forse diversamente non potrebbe essere chiamata. "Slogan, messaggi, appelli - spiega Ada Orsatti, presidente di Aila (Associazione Italiana Lotta Abusi) - ma nel concreto, poi, solo numerose difficoltà con le quali chi è diversamente abile si è trovato a doversi confrontare". Non bastasse, insomma, la già lunga e complessa battaglia contro il Covid-19, ecco, contemporaneamente, pure quella con le prenotazioni per ricevere la vaccinazione. "All'inizio, ad esempio - continua Orsatti - i titolari della 104 antecedente il 2010 non riuscivano a segnarsi sul portale regionale. E solo a seguito di diverse segnalazioni, finalmente la problematica è stata risolta. Quindi, la seconda criticità, stavolta legata a familiari e caregiver, che non avevano disponibile il modulo per l'autocertificazione. Tassello sistemato, sempre dopo ulteriori comunicazioni". Ma non è finita qui. "Altro step, sempre legato a familiari e caregiver, ha riguardato l'impossibilità di specificare il numero di accompagnatori che sarebbero stati presenti al momento della vaccinazione - ribadisce la presidente di Aila - Ciò avrebbe comportato, pertanto, una mancanza di programmazione puntuale delle dosi da utilizzare. Senza dimenticare, ancora, che a chi aveva effettuato la prima somministrazione, non era consentito prenotare anche per i propri familiari. Né tantomeno, visto che si tratta di cittadini con disabilità e differenti patologie, è possibile conoscere in anticipo il vaccino che verrà somministrato (per evitare possibili controindicazioni), con il conseguente rischio di fare un viaggio a vuoto al centro vaccinale". Fino all'ultimo punto, non certo di minore importanza, anzi. "La priorità a vaccinarsi è data a coloro che rientrano nella cosiddetta legge 104 art. 3 comma 3 - conclude - Ossia i disabili gravi, che possono utilizzare l'apposita piattaforma per registrarsi; mentre tutto ciò non è permesso a quanti hanno subito un trapianto di organi e che devono, invece, rivolgersi alla struttura ospedaliera dove sono stati o sono in cura oppure al medico di base, per l'inserimento nel portale e solo dopo alcuni giorni hanno, finalmente, la possibilità di effettuare la prenotazione. Per non parlare, poi, di come alcune documentazioni presenti sul portale sono in un formato non leggibile dal sintetizzatore vocale e quindi non accessibili ai non vedenti; e al fatto che i caregiver dei minori, fino alle scorse ore, non riuscivano nemmeno loro a prenotarsi (altro problema risolto a seguito di mail agli assessorati ed alla presidenza di Regione Lombardia). Si pensa sempre che i diversamente abili vivano con qualcuno che li aiuti, però non è così. Purtroppo, ancora una volta, è stato dimostrato come questi cittadini erano e continuano a rimanere la cosiddetta categoria degli invisibili e dei dimenticati".