I numeri parlano chiaro. Dopo una riduzione di servizi per pazienti covid c’è stato un rialzo notevole. Specialmente nelle ultime due settimane.
Soccorritori sempre in prima linea. Un ruolo insostituibile. Nella sede di via Quadretto a Magenta di Inter Sos i soccorritori stanno affrontando la cosiddetta terza ondata di una pandemia che da un anno ha sconvolto la vita di tutti. Anche di chi, fin dal primo giorno quando vennero ingaggiate delle squadre di soccorritori per rilevare la temperatura di chi arrivava all’aeroporto della Malpensa. I numeri parlano chiaro. Dopo una riduzione di servizi per pazienti covid c’è stato un rialzo notevole. Specialmente nelle ultime due settimane. Cos’è cambiato rispetto alle precedenti? "La consapevolezza di essere di fronte ad un evento eccezionale – ha commentato il presidente Luca Casè – ma sono aumentati anche l’esperienza e la sicurezza dei soccorritori. Oggi siamo tutti vaccinati e questo ci permette di lavorare con maggiore tranquillità". Veniamo ai numeri che spesso forniscono da soli un quadro dettagliato della situazione. Il mese di febbraio ha registrato un netto incremento dei trasporti e trasferimenti da un ospedale all’altro, di pazienti covid. Sono arrivati al numero di 77 per poi aumentare nuovamente e raggiungere la quota di 129 nella prima metà di marzo. Basta paragonare i due mesi per rendersi conto di quanto si sia aggravata la situazione. A febbraio il picco lo si è raggiunto in un giorno quando sono stati trasportati 11 pazienti covid, mentre nelle prime due settimane di marzo si è arrivati a 16, 17 trasporti al giorno. Ci troviamo di fronte a numeri elevati, paragonabili alle precedenti ondate. La prima che ha colto tutti di sorpresa dello scorso anno, e quella successiva in autunno piombata come un macigno dopo un’estate che lasciava presagire un ritorno alla normalità. Nel mese di febbraio si aggiungono anche 9 servizio effettuati con il centro mobile di rianimazione, ovvero con medico a bordo, sempre per pazienti covid. Centri mobili che nella prima metà di marzo hanno toccato quota 21. I servizi di Inter Sos forniscono un quadro abbastanza preciso della situazione perché i soccorritori svolgono la loro attività per ASST Ovest Milanese, quindi gestiscono i trasporti dei pazienti da e verso gli ospedali di Magenta, Legnano, Cuggiono e Abbiategrasso, naturalmente con uscite anche verso gli altri nosocomi, soprattutto a Busto Arsizio. "È stato un anno durissimo – continua il presidente – durante il quale ognuno di noi è stato messo a dura prova. Oggi continuiamo a lavorare con la professionalità e la passione di sempre, ma è inevitabile che ci sia la stanchezza da parte di tutti. Fin dal primo giorno ragazze e ragazzi sono in prima linea senza mai tirarsi indietro per fronteggiare questa emergenza e avremmo tutti voluto vederne la fine. Purtroppo siamo costretti a lottare nuovamente contro il mostro invisibile".