"Perché?": dopo un anno di emergenza Covid è la domanda che ci continuiamo a fare. "Perché certe decisioni che dicono tutto e il contrario di tutto?". E' ora di risposte chiare e precise.
C'è chi l'ha ribattezzata "la pandemia dei perché" e, in fondo, come dargli torto. Già... basterebbe, infatti, ripercorrere questo ultimo lungo e difficile anno e la domanda, alla fine, che viene spontanea è, appunto,"Perché". "Perchè tu sì e io no?". "Perché lui o lei possono aprire e noi, invece, dobbiamo rimanere chiusi?". "Perchè mentre si interviene su alcuni settori e ambiti, per altri, pur avendo conferme delle possibili criticità, si fa finta di nulla?". E' un po' come se il virus (il Covid-19 che, ormai dopo un anno, abbiamo imparato, purtroppo, a conoscere nelle sue diverse sfaccettature) si muovesse solo in determinati orari, momenti e campi e, a volte, addirittura diversificando le situazioni tra il giorno, la sera e la notte. "Perchè?", insomma. Perchè, ad esempio, bar e ristoranti in 'zona gialla' possono far accomodare i clienti ai tavoli per il pranzo, ma non hanno il via libera pure per la cena (le modalità, dopotutto, sarebbero identiche)? O ancora, perchè parrucchieri ed estetisti, che ricevono solo e soltanto su appuntamento, in alcune 'zone rosse' (come quella di queste settimane) devono abbassare le serrande, mentre in qualche precedente momento le hanno lasciate su (cosa cambia)? Perché ci continuano a ripetere che una delle regole fondamentali è evitare assembramenti e, poi, sui mezzi pubblici (autobus, metropolitane, tram, ecc...) tutto ciò sembra non esistere? Perché palestre e piscine, che già si sono attivate con le varie indicazioni e misure di sicurezza, è da mesi e mesi che sono ferme? Perchè un negozio di abbigliamento oppure di calzature ha modo di vendere solamente ai più piccoli o l'intimo ed ha il divieto per il resto? Perchè, invece di mettere in campo (in dodici mesi, di tempo ce n'è stato) i necessari screening tra il personale docente e gli studenti, si va avanti sempre a bloccare le scuole? Di perché, alla fine, ce ne sarebbero molti e molti altri ancora, ma soprattutto adesso è davvero arrivato il momento che qualcuno dia delle risposte chiare e precise. E' un anno che tutti noi stiamo facendo sacrifici, abbiamo diritto di sapere e capire.