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Salute, Territorio, Milano

Rianimazione... su rotaia

Tre vagoni con posti letto di terapia intensiva, più altre carrozze tecniche e adibite al coordinamento ed al personale: a bordo del primo 'Treno Sanitario'.

Tre vagoni con posti letto di terapia intensiva, più altre carrozze tecniche e adibite al coordinamento ed al personale, per quella che, come l'ha ribattezzata il direttore di Areu, Alberto Zoli, è una vera e propria "Rianimazione viaggiante". La sanità che si muove, insomma, anche su rotaia; già, perché nelle scorse ore, in Stazione Centrale a Milano, è stato presentato il primo 'Treno Sanitario' dedicato, oggi, alla delicata emergenza Covid-19, ma che in futuro potrà essere un ulteriore e fondamentale tassello in caso di urgenze e situazioni di difficoltà. Parte, allora, proprio dalla Lombardia un servizio certamente importante e di aiuto e vicinanza alla popolazione, al territorio e in generale all'Italia intera. "Il convoglio, infatti, sarà impiegato, appunto, per eventuali criticità che si dovessero verificare - spiega Zoli - Nello specifico, grazie ad un simile mezzo, sarà possibile trasferire e curare i pazienti con medici e infermieri direttamente sui vagoni equipaggiati con le apposite apparecchiature". Spostarsi, dunque, da una parte all'altra del nostro Paese e pure all'estero e farlo in maniera ancora più mirata e pronta: sono questi i principali obiettivi di una proposta che, nata dalla collaborazione tra la stessa Azienda Regionale Emergenza Urgenza, Trenitalia, Protezione Civile e Regione, e in piena pandemia, si candida a diventare uno dei punti di riferimento ovunque ci sia bisogno. "L'idea è maturata all'incirca un anno fa - ribadiscono il direttore di Areu l'amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi - Con il Coronavirus che stava mettendo in forte pressione gli ospedali, serviva qualcosa di differente dall'aereo per trasportare i pazienti intubati e ventilati da un nosocomio ad un altro, così da alleggerire quei nosocomi, purtroppo, sovraccarichi". "Tenete conto che, nel solo mese di marzo del 2020, sono stati 120 i trasferimenti effettuati, di cui 80 in altre regioni e 40 in Germania. Da qui, perciò, il progetto del treno sanitario, una vera e propria 'Rianinimazione viaggiante' - prosegue Zoli - E, ci tengo a precisarlo, non è per nulla uno spreco, come qualcuno potrebbe dire o pensare, perché le attrezzature ed il personale sono ordinariamente impegnati nel servizio di soccorso sul territorio. Un ringraziamento, infine, alla Fondazione 'Elisabetta Franchi' per la donazione di 260 mila euro che ci ha consentito di dotare il mezzo degli indispensabili strumenti salvavita". Più precisamente, il convoglio è formato da tre carrozze con letti di terapia intensiva per ventilati in modo invasivo, quindi ecco altri due vagoni tecnici necessari per il funzionamento delle apparecchiature medicali e per ospitare i gruppi elettrogeni, due ancora con l'area riposo per i medici e gli infermieri, per il coordinamento e per l'area filtro e, in ultimo, la zona magazzino. Mentre per quanto riguarda le attrezzature, ci sono 21 ventilatori polmonari, 1 ecografo, 2 emogas analizzatori, 21 tra monitor, aspiratori e ulteriori strumenti e 3 postazioni di monitoraggio. "Possiamo arrivare - concludono - a trasportare fino a 7 persone per singola carrozza (per un totale di 21 posti a disposizione), ai quali si aggiungono i 45 operatori, tra sanitari e personale tecnico-logistico e di direzione". (Foto Franco Gualdoni)

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DALLA STAZIONE CENTRALE, IL 'TRENO SANITARIO'

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