Riprende a pieno ritmo la richiesta di ricoveri per Covid-19 all'Ospedale Fornaroli a Magenta: solo oggi oltre 8. "Alcune restrizioni andavano prese prima, purtroppo ricoveriamo molti giovani tra i 40 e i 50 anni, ma anche trentenni".
Un trend in aumento e una zona arancio rinforzato che spinge verso 'il rosso', è questa la situazione attuale tanto in Lombardia quanto nel resto d’Italia. A spiegarlo più chiaramente, ai microfoni di Tagadà, è il dottor Nicola Mumoli primario di medicina interna dell'Ospedale Fornaroli di Magenta. “...da quattordici giorni la curva si sta alzando portando un aumento dei ricoveri, che raggiungono i 7/10 al giorno”. Ieri, lunedì 8 marzo, la situazione sembrava migliorasse, ma oggi è ripresa pesantemente. L'ipotesi di riapertura del terzo reparto per coronavirus, ora, non è più così lontana.
Il primario afferma come fosse necessaria una chiusura precedente; una stretta tempestiva permette di bloccare la curva dei contagi prima che inizi a salire. L’ospedale di Magenta al momento ha un’organizzazione tale per cui è possibile accogliere pazienti sia da Milano che da fuori provincia (vedi ad esempio Busto Arsizio). Ma la forbice di contagio si sta allargando rispetto alle ondate precedenti, colpendo pazienti di età sempre più bassa. "Ricoveriamo molti tra i 40 e i 50 anni - ci spiega - ma abbiamo pazienti anche più giovani, molti dei quali devono ricorrere ai caschi CPAP". Per questo il dottor Mumoli avrebbe agito in modo diverso, vaccinando per primi coloro che rappresentano il veicolo di trasmissione: i giovani. "Tanti dei quali, nonostante ormai un anno di emergenza, non hanno ancora reale consapevolezza del pericolo, adottando comportamenti sbagliati e irresponsabili. Chi lavora, si sposta e viaggia è il vero veicolo con cui si sposta il virus, sono loro che devono aver attenzioni massime per evitera di contagiare poi in famiglia".