Lui è un ragazzo di 21 anni; il primo volontario a cui è stata somministrata, al San Gerardo di Monza, una dose da 0,5 mg di 'e-Vax', il vaccino anti-Covid ideato dalla società romana Takis con la monzese Rottapharm Biotech. La prima fase di sperimentazione sull'uomo di questo vaccino che usa una piattaforma a DNA e che viene inoculato con un elettroporatore.
Lui è un ragazzo di 21 anni; il primo volontario a cui è stata somministrata, al San Gerardo di Monza, una dose da 0,5 mg di 'e-Vax', il vaccino anti-Covid ideato dalla società romana Takis con la monzese Rottapharm Biotech. La prima fase di sperimentazione sull'uomo di questo vaccino che usa una piattaforma a DNA e che viene inoculato con un elettroporatore, strumento che dà una scossa che permette al frammento dello stesso DNA di entrare nelle cellule. Più nello specifico, poi, la cosiddetta 'Fase 1' coinvolgerà 80 volontari sani divisi in 4 gruppi con dosi diverse somministrate con o senza richiamo, mentre in 'Fase 2' si raggiungeranno fino a 240 soggetti sulle dosi più promettenti. "Il vaccino a DNA rappresenta un'innovazione rispetto alle altre piattaforme tecnologiche già disponibili, quali quelle a RNA messaggero o a vettore virale - spiegano - E’ un vaccino sviluppato interamente in Italia che, oltre a quella dell’ospedale San Gerardo di Monza in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, si avvale della collaborazione anche dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli e dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma".