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Salute

Covid, la 'parola' ai numeri

"Se il virus si lascia circolare, lui infetta e infetta sempre di più - commentano gli analisti di 'Predire è meglio che curare' - Ci aspettano altri 10gg circa di salita".

Una situazione che va monitorata attentamente, con alcune realtà che hanno incrementi decisamente notevoli negli ultimi giorni. E, rispetto al passato, con una contagiosità anche tra i bambini e i giovani molto più elevata. Ma quindi? Cosa succederà ora? Davide Tosi,analista di 'Big Data' e professore all'Università degli Studi dell'Insubria e professore aggiunto in Bocconi a Milano, ci aiuta a fare qualche riflessione grazie al gruppo 'Predire è meglio che curare'.
"Come ampiamente previsto il mese scorso nei nostri post del 30 gennaio prima e del 7 febbraio dopo, se il virus si lascia circolare, lui infetta e infetta sempre di più e sempre più velocemente, soprattutto ora che Rt nazionale è decisamente > 1.
Aggiungo inoltre che i provvedimenti presi ieri NON sono purtroppo sufficienti per invertire la rotta del contagio (si legga fino alla fine questo post per capirne il perchè).
Questa settimana 116.000 nuovi casi totali contro gli 87.370 della settimana precedente (a fronte di 2.074.000 tamponi di questa settimana, 1.890.000 tamponi la settimana precedente). Guardiamo quindi il dato normalizzato, per rendere la variabile contagi indipendente dalla variabile tamponi giornalieri, e scorporato dal numero di tamponi rapidi: 36.000 casi settimanali contro i 29.800 della settimana procedente. Un incremento non trascurabile di più del 20%. Il tutto trascinato, come atteso, dalle grandi regioni (Lombardia in testa) che tornano ad avere numeri importanti.
Il 10% + 10% che avevamo stimato due settimane fa di incrementi a causa della zona gialla sbiadita nazionale si è trasformato in un 24% bisettimanale reale. Non abbiamo sbagliato di molto.
Ospedalizzazioni che iniziano la loro risalita, +971 contro i -636 della settimana precedente e dei -839 di due settimane fa. Idem per il cumulativo (IN/OUT) delle Terapie Intensive che mostrano anche loro una risalita: +137 questa settimana, +9 la settimana scorsa, -22 due settimane fa). Anche gli ingressi in TI mostrano numeri sempre più alti (+1197 questa settimana, +980 la settimana scorsa, +988 due settimane fa).
Decessi settimanali ancora in lieve diminuzione: 1981 vs. 2141 della settimana precedente, mantenendoci vicini ai 285 decessi/gg di media. A breve, purtroppo, vedremo un cambio di trend anche nella curva dei decessi. I 116.000 contagi di questa settimana si trasformeranno inevitabilmente in circa 3.800 decessi fra circa due settimane.
Siamo passati da Rt nazionale = 1,00 di due settimane fa, a Rt = 1,04 di settimana scorsa, al valore di oggi di Rt = 1,11
Su www.covid19-italy.it tutti gli indici Rt regionali e provinciali, e grafici regionali aggiornati ad oggi.

E ora cosa ci aspetta?
Ci aspettano altri 10gg circa di salita, con un trend che sarà simile a quello di queste ultime due settimane, in attesa che le nuove zone mostrino il loro parziale benefico effetto (si ricorda che in base al ns. studio condotto su tutta la seconda ondata, abbiamo stimato in un +10% di contagi per le zone gialle, -4% per le zone arancio e un -8/10% per le zone rosse). Attualmente l’Italia si trova, mediamente, in una grande zona arancio sbiadita (come da Tabella 1), quindi le restrizioni introdotte NON saranno sufficienti ad arginare la diffusione del contagio ma solo a rallentarne la sua risalita. È inoltre importante sottolineare come queste % dipendano da quanto le scelte politiche vorranno incidere su Rt. Se si deciderà di far salire troppo Rt, tutte le zone diventeranno via via meno efficaci e interventi via via più drastici saranno necessari.
C’è una cosa che mi preoccupa: l’andamento del rapporto % nuovi_casi / test_casi_testati in Regione Lombardia ha una crescita esponenziale spaventosa (i.e., calano drasticamente i positivi da tamponi di controllo e crescono a dismisura i casi derivanti da primo tampone). Questo porterà, nel giro di settimana prossima, ad un inevitabile e importante rialzo delle curve ospedalizzazioni e TI.

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