Il campione svedese è arrivato al Milan. "Quest'anno vinciamo tutto!"
Il futuro, adesso, è 'rossoneroIbra'. Dopo giorni di trattative estenuanti, di incontri e di continue voci, finalmente, oggi, il campione svedese Zlatan Ibrahimovic è, ufficialmente, un giocatore del Milan. Sarà lui, l'ex del Barcellona e, soprattutto, dei cugini, dell'Inter, l'uomo in più voluto dal presidente Silvio Berlusconi per tornare presto alla vittoria e ad essere protagonista nel palcoscenico calcistico nazionale, europeo e mondiale che conta. Insieme a Ronaldinho e Pato (ai quali si aggiunge anche il veterano Pippo Inzaghi, incerto è, invece, il futuro di Borriello e Huntelaar), i diavoli si ripresentano, infatti, all'inizio della nuova stagione promettendo spettacolo e successi. Se sarà davvero così ce lo dirà il tempo. Siamo sicuri che con l'attaccante il Milan tornerà a vincere tutto? Una domanda lecita, che sono in molti a farsi (in modo particolare i diretti avversari) ed alla quale vogliamo provare a dare una risposta. Di sicuro il reparto offensivo con Ibra diventerà più potente, ma, nello stesso tempo, anche più prevedibile. Per rendere al meglio, infatti, il campione ex Barca, deve occupare tutto l'arco d'attacco, costringendo così Pato ad un lavoro di esterno, a lui poco congeniale. Se il reparto avanzato potrebbe, quindi, essere un'arma importante, qualche dubbio viene su difesa, con i sempre troppi infortuni di Nesta, un Thiago Silva non un difensore puro, ed i pochi cambi di talento a disposizione, e centrocampo (Gattuso in la' con l'età, Pirlo molto spesso lento, Ambrosini costretto a correre per tre. Desta una buona impressione, invece, Boateng), che saranno fondamentali durante l'intera stagione. Questo non vuole dire che i rossoneri non possano vincere scudetto o Champions (o perché no entrambe), significa analizzare una squadra, un gruppo. Il Milan è certamente un'ottima formazione, ma, ad oggi, non più la migliore d'Italia e del mondo (magari il tempo mi smentirà, facendomi fare 'dietro front'. Capita anche questo, soprattutto, nel calcio). "Tempo al tempo, quindi..." come dice un vecchio detto!
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