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Turbigo

I 100 anni del 'Piero da la Gata'

Il turbighese Pierino Colombo e quel suo straordinario secolo di vita

Per tutti è 'il Piero da la Gata’. Per molti, invece, è anche un ‘nonno speciale’. Soprattutto oggi che ha raggiunto l’invidiabile traguardo dei 100 anni. Mente lucida, piglio e vitalità di un ‘giovanotto’, nonostante qualche comprensibile acciacco dovuto alla veneranda età, Pierino Colombo, nato e cresciuto a Turbigo, alla cascina ‘Gatta’ (da qui, appunto, il suo soprannome), dove ha abitato per diversi anni prima di trasferirsi in un’altra abitazione turbighese poco distante, l’altro giorno ha, così, festeggiato il suo compleanno da record insieme ai familiari. C’erano quasi tutti, perché la ricorrenza è di quelle che devono essere ricordate ed onorate nel migliore dei modi. Con i familiari, i parenti e gli amici, il neo centenario si è intrattenuto, tra brindisi e pasticcini, parlando della sua vita, del suo passato, degli aneddoti, delle storie e dei numerosi racconti del tempo che fu. “Ho iniziato a lavorare fin da quando avevo 11 anni – ricorda – Ho fatto un po’ di tutto: il magliaio, l’aiuto muratore e, poi, insieme ad alcuni soci ho aperto una conceria qui in paese. Sono stato in Guerra, in Libia durante la campagna d’Africa. Ho ancora nella mente e negli occhi quei momenti, il periodo trascorso lontano da casa, dalla mia famiglia, e le persone che ho conosciuto e con le quali ho condiviso gli attimi difficili di quel triste periodo”. Mentre parla si ferma un attimo, prima di tornare ai racconti sulla sua attività: “Ho lavorato fino a 93 anni senza mai fermarmi, anche a casa. Ho il giardino che ho sempre curato con grande attenzione”. Papà e marito premuroso, Pierino è uno dei simboli della Turbigo di ieri e, per certi aspetti, anche di quella di oggi. Un punto di riferimento per i figli e la moglie (che, purtroppo, oggi non c’è più), così come lo era stato per i fratelli e le sorelle e per tutta la sua famiglia. Ma qual’è il segreto per arrivare a 100 anni? “Non saprei – conclude – Forse il lavoro, la semplicità e l’umiltà”.

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