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Energia & Ambiente, Legnano

Legnano e l'Accam

"Il termovalorizzatore – non l’inceneritore – opportunamente efficientato potrà essere, per il territorio, il punto di partenza di una strategia più complessiva".

È stato illustrato giovedì sera dall’assessore alle Società partecipate Alberto Garbarino nella commissione consiliare Sostenibilità l’atto di indirizzo che sarà discusso e votato in consiglio comunale in merito ad Accam SpA e all’intervento di Amga Legnano SpA.
Con questo atto sindaco e giunta chiedono al consiglio:
- un indirizzo per operare in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti in base a principi di sostenibilità economica, ambientale e di salute pubblica
- il mandato per esprimersi nelle assemblee soci di Accam affinché, nel caso Accam confermasse lo stato di crisi, la società, ai sensi della Legge Madia, possa essere indirizzata verso il percorso più coerente con il dettame della legge, ed eventualmente verso la procedura concorsuale più opportuna
- il mandato per esprimersi negli organismi di controllo analogo e nelle assemblee di Amga affinché la società partecipi, con Aziende Pubbliche del Territorio e nel quadro di un’adeguata ripartizione degli investimenti, allo sviluppo di un nuovo piano per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti
- di richiedere, nel caso fosse impossibile garantire la continuità dell’attività oggi gestita da Accam, la riqualificazione del personale oggi impiegato per mantenere i livelli occupazionali e garantire i posti di lavoro

«Questo atto sintetizza e traduce in indirizzi operativi l’impegno che con coerenza, in questi mesi, l’amministrazione comunale ha portato avanti per contribuire a risolvere la situazione in cui versa Accam Spa e imprimere una svolta decisa alla politica dei rifiuti sul territorio – afferma Garbarino. Formalizziamo, con i passaggi in commissione e in consiglio, la nostra volontà di realizzare finalmente il ciclo integrato dei rifiuti in un’ottica di sostenibilità ambientale, secondo una logica di gestione di area vasta e coinvolgendo nuovi soggetti pubblici capaci di sostenere investimenti adeguati e al passo con le migliori tecnologie del settore. Non accettiamo soluzioni al ribasso: non ci interessa riportare in funzione l’impianto di Borsano nelle condizioni in cui operava prima del fermo delle turbine nel gennaio 2020. Il termovalorizzatore – non l’inceneritore – opportunamente efficientato potrà essere, per il territorio, il punto di partenza di una strategia più complessiva e intersettoriale che attraverso scambi e collaborazioni tra imprese di diversi settori potrà consentire efficienze gestionali e riduzione dell’inquinamento ambientale La ragione per cui nell’atto d’indirizzo consideriamo percorribile, nel rispetto della normativa in materia di crisi d’impresa, l’eventuale indirizzamento di Accam verso una procedura concorsuale è chiara: avere la possibilità di procedere, con altre aziende pubbliche del territorio e un’adeguata ripartizione degli investimenti, allo sviluppo di un nuovo piano per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. L’alternativa, in caso di fallimento, è conferire i rifiuti in altri impianti lombardi con costi maggiori di trasporto e recupero. Uno scenario che vorremmo provare a evitare».

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