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Inchieste, Legnano, Sociale

"Pasti caldi e aiuti"

Maurizio, Giulio, Gustavo e Marcos: sono solo alcuni dei tanti nomi che hanno trovato nella Casa della Carità di Legnano un importante punto di riferimento. Storie difficili alle spalle, ma tutti accomunati dal quel grande bisogno di sostegno. Le loro testimonianze.

L'attesa davanti all'ingresso: ci sono giovani, adulti, anziani, anche qualche coppia; pochi minuti, la porta si apre ed ecco che un po' alla volta possono cominiciare ad entrare. C'è chi ci va ormai da anni e ogni giorno, chi, invece, in alcune occasioni e chi, ancora, è solo da qualche tempo che ha trovato nella struttura un significativo e fondamentale punto di riferimento. Storie diverse alle spalle, ma tutti accomunati da un forte bisogno di aiuto e sostegno. Maurizio, Giulio, Gustavo e Marcos... sono solo alcuni dei tanti nomi in fila o seduti ai tavoli della Casa della Carità di Legnano alla ricerca di un pasto caldo da mettere sotto i denti, per far fronte alle difficili e complesse situazioni con le quali, purtroppo, quotidianamente si stanno confrontando. Per molti di loro, insomma, l'importante realtà del nostro territorio è diventata una vera e propria ancora di salvezza, un luogo che va al di là del normale piatto di pasta o di carne, del pane, della verdura oppure di un dolce; è un momento per mettere da parte, anche se per qualche istante soltanto, la solitudine e il disagio con i quali sono costretti a fare i conti. "Sono 10 anni che vengo qui - racconta Maurizio - Prendo una piccola pensione di invalidità che, però, non mi basta nemmeno per la spesa. Il Comune mi è venuto incontro, dandomi un monolocale, ma è dura andare avanti in queste condizioni e così sono praticamente obbligato ad affidarmi alla mensa dei poveri per poter mangiare qualcosa. Se non c'era la Casa della Carità, non so come avrei fatto, perchè, ci tengo a sottolinearlo, non è unicamente il pasto, quanto la vicinanza a 360 gradi che i volontari ti danno". "E' più di un anno che ho trovato nella struttura un punto di riferimento - continua Gustavo - Con la pandemia, poi, le criticità sono aumentate e sapere di poter contare su simili realtà è fondamentale". "Sono del Salvador e quando sono arrivato in Italia, il primo problema con il quale ho dovuto confrontarmi è stata la mancanza di lavoro - ricorda Marcos - E' stata dura, non avevo niente con cui vivere e, parlando con una persona incontrata per strada, ho scoperto che c'era questo posto dove almeno avere del cibo. Da quel momento, allora, ho cominciato ad appoggiarmi qui; non sempre, comunque, ma in qualche occasione, soprattutto in quei periodi dove, purtroppo, non ho un impiego e non riesco a raccogliere qualche soldo per la quotidianità. Davvero un grazie enorme ai volontari che ci danno una grossa mano". "Saranno 7-8 anni che vengo - conclude Giulio - Difficoltà lavorative mi hanno portato a dovermi rivolgere alla struttura. Con gli operatori, inoltre, si è creato un bel rapporto; ti aiutano, ti stanno vicino, ti danno un sostegno sia pratico, appunto con la distribuzione del cibo, sia per il morale".

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STORIE DIVERSE, MA TUTTI CON UN GRANDE BISOGNO DI AIUTO

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