Molti commentatori leggono la scelta di Draghi in stretta continuità con la crisi renziana, come a completare un disegno prestabilito. Italia Viva farà parte della squadra?
La fiducia di Renzi e di Italia Viva al premier incaricato Draghi è più che scontata. Per concordanze di tipo ideologico e politico: è proprio l’ex premier, intervistato dall’emittente televisiva americana CNBC, a definire Mario Draghi «un uomo speciale, il migliore in assoluto per ricoprire in questo momento il ruolo di premier in Italia». In molti hanno letto la scelta dell’ex governatore della Bce in stretta continuità con la crisi renziana, come ad individuare una attento disegno politico. A conti fatti, Renzi ha quasi completato il suo piano, avendo comunque corso il grandissimo rischio che la sua crisi finisse con una nuova tornata elettorale: prospettiva che gli sarebbe assolutamente sfavorevole (il suo nuovo partito non supera il 5%) e che sicuramente sarebbe stata terrificante sul piano della diffusione del virus. All’audace scommettitore fiorentino va comunque anche riconosciuto il merito di aver intuito il fallimento della ‘operazione responsabili’ e l’aver coagulato, con la sponda dei liberali moderati, le preferenze su un nome dal peso specifico altissimo come quello di Mario Draghi. Al piano renziano manca solo la ciliegina sulla torta: nel caso in cui l’eventuale nuovo governo avrà una componente politica, Italia Viva riuscirà ad ottenere qualche ministero?