“No alla discarica, difendiamo il Parco del Roccolo”, così si esprime Fabrizio Cecchetti, deputato Lega e prima Consigliere Regionale, firmatario di numerosi atti.
“No alla discarica, difendiamo il Parco del Roccolo”, così si esprime Fabrizio Cecchetti, deputato Lega e prima Consigliere Regionale, firmatario di numerosi atti in entrambe le istituzioni sul tema della discarica. È in questi giorni infatti che sta circolando per le case un volantino del partito del Carroccio, che mostra quanto fatto per contrastare l'insediamento della discarica.
“Nel 2021, con 12 termovalorizzatori a disposizione, peraltro impegnati solo a metà delle loro capacità, una voragine a cielo aperto dove gettare tonnellate di rifiuti non ha senso – continua Cecchetti - Ritengo che il tempo delle chiacchiere sia finito, e sia giunto quello delle risposte, per esempio se siano state rispettate le prescrizioni dell’Aia - Autorizzazione integrata ambientale - e se sia mancato un accordo sulle aree compensative con il Parco interessato.
Sono trascorsi già tre mesi da quando il Ministero dell’Ambiente è stato informato dalle amministrazioni locali sulla grave situazione in cui verte quest'area, ma ancora nulla: nessun riscontro, nessun intervento a tutela dei cittadini e del territorio. E, nel frattempo, continua a incombere un pasticcio pericoloso contro il quale la Lega continua e continuerà a battersi. In merito alla questione ho presentato una nuova interrogazione al governo affinché il Ministero dell’Ambiente dia le risposte che i cittadini aspettano da ormai troppi tempo e promuova ogni azione concreta e immediata per tutelare la salute pubblica e la qualità della vita dei cittadini residenti della zona”.
“Stiamo parlando di una zona vasta, che coinvolge ben sette comuni: Casorezzo, Busto Garolfo, Canegrate, Arluno, Nerviano, Inveruno e Parabiago. E, lo ribadiamo, tutto in mano a Città Metropolitana di Milano, che è e resta l'unica autorità competente al procedimento: inutile girarci intorno, è ora che Pd e 5S la smettano di arrampicarsi sugli specchi”.
Il volantino nasce, infatti, anche in risposta agli attacchi fatti da Movimento 5 stelle e PD a Regione Lombardia.
“Fin dal luglio 2016 la Città metropolitana di Milano, a guida PD, autorità competente per la VIA, aveva infatti espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto, rilevando la non sussistenza del rischio di impatti diretti negativi sul sito di interesse pur affermando che 'alterazioni degli equilibri ecologici 'si sarebbero potuti verificare'. Fatto sta che la procedura si era conclusa con l’autorizzazione dirigenziale della Città Metropolitana di Milano. Nonostante le segnalazioni, sempre Città Metropolitana aveva ritenuto che, per esigenze di 'economicità' - si badi bene: non di tutela della salute pubblica o dell’interesse pubblico! -, non si potesse procedere a un nuovo e più approfondito procedimento.
Ma il Parco del Roccolo ha una valenza non solo naturalistica, ma anche agricola. Eppure, la stessa Città Metropolitana, per voce di un suo dirigente in una recente intervista, ha evidenziato che vi saranno collocati rifiuti come fanghi, ceneri, residui di plastica e gomma. In cambio, non risultano compensazioni del verde che andrebbe perso, oltre al fatto che la presenza della cava inciderebbe negativamente sullo sviluppo del reddito agricolo, in particolare sulla coltivazione del riso. Tutte circostanze che evidentemente a Pd e 5S non interessano”.
“Inveruno in tal caso risulta toccata marginalmente, ma certo, se la discarica dovesse diventare realtà, è una situazione che andrebbe a influire negativamente anche sulla qualità della vita dei cittadini inverunesi – precisa Yuri Garagiola, portavoce Lega Nord della sezione di Inveruno – Dal 2015, il nostro partito è sempre stato in prima linea con i fatti nel contrastare il nascere della discarica: è proprio di questi giorni la presentazione di una nuova interrogazione alla Camera dei Deputati per chiedere un intervento tempestivo in merito alla questione del Ministero dell'Ambiente. Gli altri partiti cosa hanno fatto? Intanto monta la rabbia e la frustrazione dei cittadini, che non hanno risposte certe sul proprio avvenire”.