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Magenta

"Riapriamo in sicurezza"

Intervista al sindaco di Magenta, Chiara Calati. "E' il momento di andare oltre e di riaprire, in sicurezza, cercando di tornare ad una vita normale". Bilancio di questa emergenza Covid.

Magenta è una città che rispetta le regole: ora è il momento di andare oltre e di riaprire, in sicurezza, cercando di tornare ad una vita normale. È ciò che ci racconta il sindaco Chiara Calati, che riferisce che i magentini attualmente positivi sono 34, di cui 20 al domicilio, 11 ancora ricoverati e 3 dimessi, per un totale di 972 guariti e 40 decessi nella seconda ondata di pandemia (dati al 25 gennaio 2021). “I cittadini sono stati abbastanza disciplinati, anche dal punto di vista degli esercizi commerciali. Le scuole non hanno avuto grandi problemi di classi in quarantena, nessun caso dalla riapertura di gennaio. Assistiamo già da dicembre a un netto miglioramento”. Proprio per quanto riguarda commercianti ed esercenti, era a conoscenza della protesta ospitata dalla vicina Corbetta? “Sì, credo sia una forma di manifestazione intelligente che mi sento di abbracciare, al contrario invece della campagna #IoApro che per fortuna in città non ha avuto adesioni. Obiettivamente, è una situazione diventata insostenibile per gli esercenti e per la popolazione: questa continua chiusura sta diventando pesante dal punto di vista psicologico, sociale ed economico. I dati sono positivi, bisogna cercare di tornare a una vera normalità, seppur nel rispetto delle regole. I ristoratori sono i primi ad essere coscienziosi e rispettosi, perché rispettare le regole e farle rispettare è tutto nel loro interesse: ora bisogna concedere loro fiducia. Non si può sempre dare la colpa ai cittadini se salgono i contagi, perché non è giusto e non è vero. Il problema non è chiudere, anche perché con questo virus ci dovremo convivere ancora per un po’ di tempo: si morirà di fame e non per il virus”. E quanto al caos dati che ha coinvolto la Regione? “Nella piattaforma ATS dei dati, nei giorni in cui i casi arrivavano anche a 100 al giorno, ci sono stati degli scollamenti rispetto alla situazione reale, con dati che arrivavano con qualche giorno di ritardo. Da qui a parlare di caos mi sembra un po’ eccessivo. Naturalmente sulla gestione di alcuni aspetti, come la campagna vaccinale antinfluenzale per esempio, è altrettanto vero che ci sono state delle criticità, ma non mi sento di colpevolizzare nessuno. Credo che tutti abbiano lavorato al meglio delle loro possibilità in una situazione imprevista per tutti e che nessuno mai si è trovato a gestire, né in Italia né in nessun’altra parte del mondo”.

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