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Ricordare l'orrore per evitare nuove tragedie

Il monito de 'La Nuova Italia': "Oggi ricordiamo il 27 gennaio del 1945 e ci imbattiamo nelle tristi immagini di migranti in fila, scalzi nella neve a temperature che arrivano a 20 gradi sotto lo zero, nel campo profughi di Bihac, in Bosnia".

La ricorrenza del Giorno della Memoria deve essere un’occasione per ricordare e trarre insegnamenti affinché non accada più l’orrore. Quel giorno, il 27 gennaio del 1945, quando le forze alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi il mondo conobbe l’orrore e la vergogna. La scelta operata da uomini di annientare l’esistenza di altri uomini nel nome di una supremazia assurda. Sono trascorsi decenni da quel giorno, ma abbiamo ancora tanto da lavorare. Oggi ricordiamo il 27 gennaio del 1945 e ci imbattiamo nelle tristi immagini di migranti in fila, scalzi nella neve a temperature che arrivano a 20 gradi sotto lo zero, nel campo profughi di Bihac, in Bosnia. Sono ragazzi afghani, pakistani, molti di loro minorenni che stanno rischiando la vita nell’indifferenza del nostro mondo agiato. Sono immagini di oggi e siamo nel 2021. Noi de La Nuova Italia auspichiamo che il Giorno della Memoria sia un’occasione di riflessione attenta sul nostro mondo e sui suoi gravi problemi che sta attraversando. Perché l’orrore non deve più accadere.

La Nuova Italia

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