Un 'leone da palcoscenico' che sapeva incantare il pubblico, cantando le storie della nostra Lombardia, le canzoni tradizionali dailettali. Famosissimo con i 'Gufi' si è arreso al Covid-19.
"Il maledetto Covid ci ha portato via, dopo tanti artisti e intellettuali lombardi scomparsi negli ultimi mesi, anche la voglia di cantare, di regalare allegria e divertimento di un grande artista poliedrico come Roberto Brivio. Un talento geniale, difficile da definire in una categoria: attore, cabarettista, intrattenitore, cantante, musicista". Lo ha affermato, in una nota, l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli.
"Un autentico mattatore - ha aggiunto Galli - un 'leone da palcoscenico' che sapeva incantare il pubblico con tanta energia e grande passione, cantando le storie della nostra Lombardia, le canzoni tradizionali, nei nostri dialetti, che padroneggiava in maniera incredibile".
"Verrà ricordato - ha continuato - soprattutto per i decenni in cui è stato l'anima creativa del celebre quartetto musicale dei 'Gufi', con le loro canzoni dialettali, la loro allegria e la voglia di fare le ore piccole con la chitarra, davanti a un buon bicchiere di vino".
"Avendo collaborato intensamente con lui in questi ultimi anni e fino agli ultimi mesi - ha proseguito l'assessore lombardo - lo voglio ricordare per il suo impegno a mantenere vivo e a diffondere, anche tra i giovani, 'el noster dialett', espressione delle nostre tradizioni, attraverso le canzoni popolari e le ballate che portava sul palcoscenico nei suoi spettacoli".
"Era un custode - ha concluso Galli - della nostra cultura e della nostra tradizione popolare, un grande divulgatore. Era un artista e un 'leone da palcoscenico': ci mancherai Roberto Brivio, lasci un vuoto enorme come la tua bravura sul palco. Ciao, vecchio Gufo".