L'Amministrazione comunale di Arluno, sull'uso dei parcheggi delle vie don Sturzo e Certosa, ha voluto dare un assetto di maggiore razionalità regolamentandone l'utilizzo.
Durante il giorno possono tornare molto comodi per chi lavora nei loro pressi. Nella fascia notturna, però, sono poco frequentati e possono risultare fonte di pericolosità. L'Amministrazione comunale di Arluno, sull'uso dei parcheggi delle vie don Sturzo e Certosa, ha quindi voluto dare un assetto di maggiore razionalità regolamentandone l'utilizzo. Dalle 20 alle 7 del giorno successivo, quindi, sarà in vigore un sistema di sosta vietata che inibirà il ricovero delle auto. La decisione discende da una serie di considerazioni fatte congiuntamente da comune e comando di Polizia Locale. "Tali spazi - scrive nell'ordinanza il comandante della Polizia Locale, Pietro Micalizzi - risultano utili durante le ore della giornata soprattutto per permettere a chi lavora di trovare un posto ove far sostare la propria auto e risultano poco utilizzati nelle ore serali e notturne". Preso atto della situazione, quindi, aggiunge Micalizzi, si è valutato "Di regolamentare la sosta dei veicoli nelle ore post pomeridiane, serali e notturne in modo tale che l'area in oggetto non diventi funzionale a ricovero di veicoli e in particolare di mezzi pesanti, ricettacolo di rifiuti e luogo di svolgimento di fenomeni di microcriminalità". Cioè di attività su cui, in una fascia oraria di normale affluenza, la presenza stessa di un numero consistente di vetture e quindi la vivibilità del parcheggio esercitano un effetto di deterrenza. Ad occuparsi di regolamentare la sosta sarà, spiega ancora Micalizzi nell'ordinanza di assunzione del provvedimento, "Personale della Makita che provvederà a mezzo apposite sbarre elettroniche ad aprire e chiudere i parcheggi alla circolazione negli orari indicati da apposita segnaletica". Un provvedimento funzionale alla necessità di garantire che una risorsa preziosa per il parcheggio di vetture non finisca per diventare, quando non adeguatamente frequentata, una zavorra per il territorio sul piano della sicurezza e dell'ambiente.