Marcello Mazzoleni, noto meteorologo e docente del centro didattico Milanta ETS, negli scorsi giorni ha appronfondito un'interessante analisi dei casi Covid-19 in Lombardia.
Una situazione poco chiara, 'opaca' come la definisce lui stesso, su cui vuole porre la sua attenzione di esperto in dati e analisi. Marcello Mazzoleni, noto meteorologo e docente del centro didattico Milanta ETS, negli scorsi giorni ha appronfondito un'interessante analisi dei casi Covid-19 in Lombardia.
"raticamente un mese fa, il 13 dicembre scorso la Lombardia entrava in zona gialla a fronte di dati medi del periodo 11-12 dicembre come di seguito:
- ricoverati nei reparti ordinari positivi al coronavirus: 5515
- ricoverati nei reparti di terapia intensiva positivi al coronavirus: 741
E da domenica invece entriamo in piena zona rossa con i dati medi riferiti al periodo 14-15 gennaio, che sono questi:
- ricoverati nei reparti ordinari positivi al coronavirus: 3605
- ricoverati nei reparti di terapia intensiva positivi al coronavirus: 467
(tutti questi numeri vanno rapportati ad una popolazione di quasi dieci milioni e mezzo di residenti).
Ovvero, nel giro di un mese, il calo di questi parametri principali per l'impatto di un'epidemia sul sistema sanitario è stato:
- di circa il 35% per i ricoveri nei reparti ordinari;
- di circa il 37% per i ricoveri nei reparti intensivi.
Come ho già avuto modo di spiegare - e anche i dati degli ultimi giorni lo hanno confermato - gli indicatori riferiti al periodo delle festività, dal 24 dicembre al 10 gennaio erano del tutto inidonei per qualunque tipo di valutazione, in quanto giustamente con attività molto ridotta nei laboratori di analisi, si è data precedenza allo studio dei tamponi dei soggetti sintomatici, che ha alterato profondamente il trend intrapreso in tutte le Regioni. E infatti a partire da lunedì 11 gennaio tutti i numeri per la Lombardia e per le altre regioni sono rientrati nei ranghi della normalità del trend intrapreso prima delle festività. Ad esempio stamattina a lezione, per esercitarci, con una studentessa abbiamo calcolato Rt della Lombardia sui dati degli ultimi tre giorni e siamo tra 0.95 e 1.04, valori praticamente da zona gialla anche con la nuova definizione dei parametri, perché giustamente in base a quella vecchia saremmo stati tutti in zona gialla ma non va bene, perché guai a far vedere alla gente che le cose vanno molto meglio. Bisogna pentirsi e soffrire, perché la nuova religione è questa.
Tornando ai dati, se tutta Italia fino al 23 dicembre era in zona gialla, fa venire più di un dubbio a chi ha ancora la capacità di farseli venire, come mai dopo tutte le restrizioni e le chiusure delle festività oggi siamo tra arancio e rosso prevalente in Italia. Proprio perché si sono utilizzati dati palesemente alterati dai saliscendi delle festività. Tra l'altro, come ho già avuto modo di spiegare, Rt dopo due fasi di contagio, è già di suo un parametro inidoneo per prendere decisioni in quanto la parte di popolazione ancora suscettibile al contagio è molto ridotta, quindi anche un Rt "elevato" fa ormai riferimento a percentuali di popolazioni molto ridotte di individui suscettibili al contagio, con numeri sempre più bassi in termini assoluti.
Molto meglio usare, a questo punto, l'incidenza dei positivi (e aggiungo io, dei sintomatici) su 100.000 abitanti, ma siccome la Lombardia - che ha pagato pesantemente le prime due fasi di contagio e dunque ha molta meno incidenza attualmente - su questo parametro è adesso tra le cinque regioni messe meglio in Italia, è evidente il motivo per cui si sia scelto di non usarlo. Vedremo nei prossimi monitoraggi ufficiali, di fine settimana prossima e ancora di più della successiva, tra una quindicina di giorni che Rt della Lombardia e dell'Italia saranno in costante calo, su valori che ad oggi ho stimato fra 0.55 e 0.85 in praticamente tutte le Regioni, in particolare attorno a 0.80 in Lombardia entro fine mese, e non può che essere così coi dati attuali".