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Parabiago

"Coltiva Parabiago mangiando"

"Coltiva Parabiago mangiando". Slogan pubblicitario? Niente affatto. Il nome sigilla, infatti, un progetto assai concreto messo in pista dall'Amministrazione comunale.

"Coltiva Parabiago mangiando". Slogan pubblicitario? Niente affatto. Il nome sigilla, infatti, un progetto assai concreto messo in pista dall'Amministrazione comunale per dare fiato alla cosiddetta economia circolare. E che l'iniziativa sia stata azzeccata lo dimostra il riconoscimento a essa attribuito da fondazione Cogeme e Kyoto Club. Il Comitato scientifico incaricato ha scelto di premiare la proposta parabiaghese in seguito a una selezione tra oltre settanta idee pervenute. E Parabiago ha così potuto salire alla ribala dell'Accademia Symposium di Rodengo Saiano (Brescia), teatro della cerimonia di premiazione che si è tenuta in streaming e imperniata sul tema "Economia circolare: modelli economici, stili di vita e sostenibilità. "Il progetto - ha spiegato il Comune in una nota - è stato realizzato dall'Ecomuseo della città che, a partire dal 2015, ha promosso e favorito un progetto di economia circolare che riguarda la produzione del pane di Parabiago con marchio denominazione comunale di origine (De.c.o.) e la partecipazione di un ampio partenariato. Nell'ambito delle attività legate al distretto urbano del commercio, infatti, l'amministrazione comunale ha proposto agli attori economici locali la riattivazione della filiera locale e sostenibile del pane di Parabiago, l'adesione alla proposta da parte di un'azienda agricola e di alcuni panifici hanno permesso al comune di istituire un marchio Denominazione comunale di origine". La vittoria deve, quindi, equamente essere divisa tra più attori: il comune che ha creduto nella proposta, la realtà produttiva parabiaghese che le ha dato il braccio operativo e dell'entusiasmo e l'economia locale, sempre pronta a fare sinergia con le istituzioni per valorizzare le eccellenze presenti in città. "Il buon esito del progetto - conferma il sindaco Raffaele Cucchi - è dovuto alla capacità di collaborazione nel mettere in rete le risorse e le peculiarità territoriali, non solo, ma una volta messo in commercio i prodotti locali, abbiamo chiesto all'azienda di ristorazione scolastica di proporre agli studenti il pane una volta la settimana. Fondamentale il know-how dell'Ecomuseo che ha favorito la partecipazione in continuo degli attori coinvolti, svolto campagne di promozione, comunicazione ed educazione e il monitoraggio periodico dei risultati, avviare il cambiamento in termini di sostenibilità e miglioramento di qualità della vita è innanzitutto un obiettivo che tutti dovremmo darci ma soprattutto necessario per preservare l'ambiente in cui viviamo".

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