La voce che si mischia con lo sconforto, la delusione e la rabbia. "Chiusi ormai da mesi e mesi; un anno praticamente buttato e tra le tante cose che ci fanno male è il non sapere, ancora adesso, quello che sarà in futuro". Costretti a vivere, insomma, come si dice "alla giornata", ma per chi, come loro, ha un'attività, questo, alla fine, non può e non deve esistere. "Un disastro totale - raccontano dalla palestra 'Gym Studio' di Turbigo - Adesso è da ottobre che non lavoriamo, ma non dimentichiamoci che in precedenza c'era stato un ulteriore stop". Già le palestre, appunto una delle diverse realtà del nostro Paese che hanno dovuto fare i conti (e in maniera davvero forte) con l'emergenza Covid-19 e, soprattutto, con le numerose e continue restrizioni, limitazioni e blocchi. "Ci hanno messo e continuano a metterci in ginocchio - spiegano - Le difficoltà sono enormi, una, ad esempio, la mancanza di aiuti da parte del Governo; ci sono stati dei bonus a livello personale, però per quanto riguarda l'attività praticamente zero. Capite che così è triste; non c'è una prospettiva, non sappiamo se, quando e come potremo riaprire. E anche pensare, oggi, ad una ripartenza è dura. Da dove ricominciare? Una domanda alla quale, sinceramente, non sappiamo rispondere. Non ci sono indicazioni chiare e precise da chi dovrebbe, invece, darcele (le istituzioni, in primis); non c'è una programmazione; quello che chiediamo è un minimo di considerazione: siamo un settore che è stato completamente dimenticato e con il quale ognuno di noi vive e fa vivere le proprie famiglie". Ed al quale tutti loro hanno dedicato e stanno dedicando massima attenzione, impegno e sforzo. "Abbiamo fatto sacrifici per costruire e far crescere le nostre realtà - concludono - Nel 2020, poi, con la pandemia, ci siamo adeguati alle singole disposizioni che ci venivano date, per garantire la sicurezza alla clientela (igienizzanti, mascherine, distanziamento e limitazione degli accessi), spendendoci soldi, eppure non è servito. Niente, hanno preferito chiuderci e lasciarci a casa, senza neppure effettuare dei controlli per capire se le regole erano rispettate. Ci hanno imposto di fermarci, punto e basta. Non neghiamo che, in questi mesi, più volte c'è stato il pensiero di non aprire più, poi però cerchiamo di cancellarlo dalla testa, perché è un'idea che non vogliamo prendere in considerazione. Sappiamo quello che abbiamo messo per dare vita alla palestra e, quindi, teniamo duro, provando a fare il possibile per andare avanti". (Foto e video Eliuz Photography)
"CHIUSI ORMAI DA MESI. CHIEDIAMO UN PO' DI CONSIDERAZIONE"