La situazione è problematica, ma in qualche modo la si dovrà affrontare. Al pari di altri Comuni, anche Canegrate si trova a dovere decidere che cosa fare delle sue quote di Accam.
La situazione è problematica ma in qualche modo la si dovrà affrontare. Al pari di altri Comuni, anche quello di Canegrate si trova a dovere decidere che cosa fare delle sue quote di Accam. O, per meglio dire, su quale orientamento avere rispetto al futuro del consorzio che gestisce gli impianti di incenerimento di Borsano di Busto Arsizio e si trova ora in una fase di forte difficoltà gestionale. Cartina di tornasole di questa criticità è il fatto che manchi all'appello ancora l'approvazione del bilancio del 2019. Il sindaco Roberto Colombo tiene l'attenzione ben puntata sul piano di possibile rilancio che, partito da Amga, punta a coinvolgere una serie di aziende tra cui anche Cap Holding. "La situazione è certamente complessa - afferma - ci sono delle proposte di intervento per tenere in piedi la società, dobbiamo però partire dalla constatazione che Accam non è più società in house ovvero a prevalenza pubblica perchè lavora per i comuni per meno del sessanta per cento, quindi ben al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge per poterla considerare ancora in house". Che fare allora? Dismettere le quote o stare alla finestra per capire se il piano di rilancio abbia gambe solide per camminare? Colombo e la giunta di via Manzoni sposano decisamente quest'ultima soluzione. "Prima di dismettere e di porre le azioni sul mercato - afferma - vogliamo valutare la consistenza del piano di salvataggio di Accam e, se dovesse ritornare in house, valuteremo il da farsi".