Hanno condiviso per 17 anni lo stesso studio medico e, adesso, sono pronti, sempre assieme, ad andare anche in pensione. Tempo di saluti per i dottori Perrone e Menaspà.
Hanno condiviso per 17 anni lo stesso studio medico e, adesso, sempre insieme sono pronti anche ad andare in pensione. Le ultime ore di lavoro, insomma, e poi per i dottori Bruno Perrone e Severino Menaspà sarà il momento, come si dice, di appendere il camice al chiodo. Le immagini e i ricordi (tanti, tantissimi), allora, si mischiano con le emozioni e pure con quel pizzico di commozione, inevitabile dopo una vita intera dedicata con cura e attenzione alla loro professione. Due punti di riferimento importanti e fondamentali per Turbigo e Nosate, ma più in generale per il territorio intero; due figure, certo diverse, però accomunate da quel grande senso del dovere che li ha sempre contraddistinti in ogni singolo istante. "I pensieri, oggi, sono numerosi - racconta Perrone - Non ce n'è uno in particolare, perché tutti mi hanno lasciato qualcosa. Sembra ieri quando ho cominciato; era il 1982, arrivavo dal tirocinio in ospedale a Cuggiono e sono stato chiamato proprio a Turbigo, per sostituire in vari momenti l'allora dottor Cabrini. Poi nel 1985 sono diventato effettivo e da lì ha preso il via, ufficialmente, il mio percorso da medico di base in paese". Trentacinque anni di impegno, attività e tanti pazienti. "Ho visto generazioni e generazioni di turbighesi o nosatesi arrivare da me che erano bambini e diventare adulti, sposarsi ed avere a loro volta figli - continua - Per quanto riguarda la professione vera e propria, certo il 2020, per l'emergenza Covid-19, è stato un anno particolare e complicato per molti aspetti, ma lo sono stati anche il 1985 (la grande nevicata e le uscite per andare a visitare i pazienti) e quell'estate di forte caldo (circa una decina di anni fa, con le problematiche per le persone più anziane a causa appunto delle alte temperature)". Solamente alcuni dei principali momenti che sono entrati di diritto a far parte del personale album dei ricordi del dottor Perrone. "Adesso è ora della pensione - afferma - Mi mancherà il contatto ed il rapporto praticamente quotidiano con la gente. Lascio con diversi risultati raggiunti, ma anche con un rammarico, ossia riuscire ad unificare in un'unica struttura tutti i medici di Turbigo e creare, allo stesso tempo, un punto come quello della Croce Azzurra a Buscate. Ci ho provato, però, purtroppo, non si è realizzato". Ricordi, episodi, storie e istanti che, oggi più che mai e inevitabilmente, hanno fatto e stanno facendo capolino in testa anche al dottor Menaspà. "Cosa dire? - ribadisce - Le immagini di questi anni sono moltissime, ognuna con una sua particolarità e ognuna che mi ha fatto crescere ulteriormente. Una su tutte... ovviamente il 1980; è in quell'anno, infatti, che ho iniziato, sostituendo il dottor Borghi, prima in via Allea, quindi, unendo le forze con il dottor Perrone e la dottoressa Langé, abbiamo deciso di dare vita al centro medico di medicina generale in via Volta. Ciò che mi porterò sempre nel cuore e che mi mancherà adesso è il contatto costante con i pazienti. Il medico di base, soprattutto questo lo si percepisce maggiormente nelle realtà di provincia, infatti, per le persone diventa un punto di riferimento". Un rapporto ed un sostegno fondamentale, insomma, che sono cresciuti nel tempo. "Sono stati anni importanti sotto più aspetti - conclude - Dirne uno più di un altro, oggi mi viene difficile, ma certamente il 2020, con la pandemia da Coronavirus, ha lasciato un significativo segno, sia a livello personale sia professionale. Ora è il momento dei saluti, lascio con tanti ricordi, emozioni e soddisfazione per i traguardi che sono arrivati. E a chi mi succederà, un consiglio che possono dare è di continuare a privilegiare l'ascolto e la disponibilità verso la gente; siamo nell'era della tecnologia e dei social, però l'approccio diretto è un tassello necessario e fondamentale per il nostro lavoro".