Le lacrime di Raul prima di trasferirsi allo Schalke 04
Per chi segue il calcio, sono quegli arrivederci che lasciano qualcosa di particolare nel cuore e nell'anima. E non importa se sia italiano, spagnolo, francese, tedesco, inglese o di qualsiasi altra nazione. Un campione è un po' di tutti e di tutto il mondo. Così quando Raul ha salutato il suo pubblico e in lacrime si è, ufficialmente, congedato, dopo 16 anni, dal Real Madrid, ci è sembrato come se stesse salutando e ringraziando anche noi. Giocatore, ma prima di tutto uomo. E' stato un vero e proprio simbolo del calcio spagnolo e mondiale, un calciatore che, ogni volta che entrava in campo, state certi sapeva sempre regalarti emozioni. Non solo con i suoi gol (ben 323), ma, soprattutto, con quelle giocate e quella grinta che sapevano trascinare i compagni, in ogni momento. Dopo 16 anni, quindi, Raul lascia la sua ormai storica maglietta numero 7 e si trasferisce allo Schalke 04, in Germania. A 33 anni per lui inizia una nuova avventura "E' un giorno difficile per me. Mi sento un giocatore e continuerò a giocare, ma sarò sempre fedele al Real Madrid - ha dichiarato in lacrime di fronte ai suoi tifosi - Grazie al club e a tutti quelli che mi hanno sostenuto in questi anni. Non vi dimenticherò mai". "Oggi comincia una nuova tappa, sono stato molto felice al Real e sarò sempre pronto ad aiutare il club per qualsiasi necessità". Un addio, o forse sarebbe giusto dire un arrivederci che, oggi, meritano solo ringraziamenti, per ciò che ha fatto: 6 Liga, 3 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Supercoppa Europea e 7 Supercoppe spagnole. Numeri e cifre che solo un grande campione ha nel suo album dei ricordi. Grazie Raul e, come si dice spesso in questi casi, "...a presto!", magari in una nuova veste da allenatore o dirigente.