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Mesero

Progetto sui e per i giovani

Amministrazione e Asl insieme per promuovere stili di vita più sani

Un progetto particolarmente ambizioso, che però ben si inserisce nella volontà dell’Amministrazione di intraprendere percorsi educativi e formativi per i giovani. L’assessorato alle politiche giovanili meserese, in collaborazione con il dipartimento di prevenzione dell’ASL Milano 1, ha avviato da alcune settimane un ambizioso progetto presso il comune di Mesero. “Si tratta di una promozione degli stili di vita più sani agli stessi giovani - ci spiega l’assessore Nicola Arsuffi - Sappiamo bene come sia un argomento delicato e complesso, ma proprio per questo riteniamo importante dedicare risorse e pazienza nel sostenere un progetto che possa aiutare i ragazzi a comprendere quello che fanno o che vedono fare dagli altri”. Questa e la scorsa settimana una particolare ‘Unità Mobile Giovani’ ha sostato, nelle serate del venerdì, davanti ad uno dei locali più frequentati dai giovani meseresi per incontrare i ragazzi e fornire dei volantini e del materiale informativo che li possa educare sui rischi di determinate sostanze e sugli effetti che hanno nel breve e nel lungo termine per la salute dell’individuo. “Negli scorsi mesi il nostro Comune ha purtroppo registrato casi balzati alla cronaca - ci spiega l’assessore Nicola Arsuffi - per questo ci siamo chiesti cosa potevamo fare noi amministratori per permettere ai giovani di capire e approfondire quello che per tanti è solo uno ‘sballo’. L’idea di un convegno non ci sembrava appropriata per poter avvicinare questo tipo di utenza, che va dai 16 anni in su. Per questo abbiamo proposto e studiato un approccio più diretto con il contatto con loro stessi. Il secondo passo è stato quello di organizzare delle video interviste per registrare il parere dei ragazzi e di alcuni adulti. Si passava dal capire quali erano gli interessi e le aspettative dei giovani, per poi arrivare più nello specifico a comprendere quali sono le conoscenze sulle sostanze stupefacenti e sugli alcolici. In ultima istanza, abbiamo fatto domande per comprendere la loro percezione di legalità e i limiti per poter guidare l’auto”. Un bell’esperimento che potrebbe convergere nella realizzazione di un vero e proprio cortometraggio e, chi può dirlo, magari in un progetto in cui siano gli stessi ragazzi a registrare i video.

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