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Inchieste, Attualità

Montagna... 'chiusa'

Impianti fermi, bar e ristoranti chiusi o a 'singhiozzo'. "Una situazione dura e difficile - racconta Jean Louis Nicco, maestro di snow e titolare di un locale in Val d'Ayas".

Silenzio e vuoto; vuoto e silenzio... e, poi, purtroppo, più nulla. "Basta criminalizzare sempre la montagna. Siamo, ormai, diventati il capro espiatorio, quasi che se saliranno i contagi la colpa sarà solo e soltanto nostra". La voce è quella di una delle tante persone che, proprio tra i monti, ha un'attività. Jean Louis Nicco, là in Val d'Ayas, infatti fa il maestro di snow board e, contemporaneamente, è titolare anche di un bar, ma, oggi, guardando al futuro, gli unici sentimenti che prova sono di rabbia, disperazione e preoccupazione. "Perché l'emergenza Covid-19 e le chiusure che ci hanno imposto, ci stanno mettendo in ginocchio - racconta - Bloccarci durante il periodo di Natale, significa darci e dare all'economia locale un duro, enorme colpo. Tenete conto che, da alcune stime, quest'anno perderemo il 30 - 35% del fatturato annuale. Capite bene cosa vuol dire". Locali fermi o a 'singhiozzo', 'stop' agli impianti (fino al 7 gennaio) e, inevitabilmente, gente a casa, senza un lavoro e senza le entrate necessarie a pagare le varie spese ed a mantenere le proprie famiglie. "E' la situazione che stiamo vivendo - continua - C'è chi, come me, ha la fortuna di avere, in parallelo, altri impieghi (che, comunque, hanno fatto registrare e stanno registrando passivi importanti; nel mio caso, ad esempio, i 15 giorni natalizi portavano, di solito, 2 mila euro quotidiani, mentre oggi siamo scesi e di parecchio), però quanti vivono solo di questo? E' dura, durissima. Nessuno che pensa davvero all'indotto che sta dietro. Credono che siamo un 'parco giochi', un luogo dove le persone vengono a divertirsi e basta, peccato che non è così. Praticamente hanno cancellato i turisti, quelli che ci permettevano di sostenerci e andare avanti. Natale è il momento di principale attività, in particolar modo con gli italiani, quindi nel resto dei mesi, a parte loro, c'erano pure gli stranieri che, per il 2020 e gli inizi del 2021, non potranno venire. Hanno bloccato tutto, ma senza darci alcun aiuto (certo, a parole sono bravi, solo che il sostentamento non arriverà mai). Però le spese non sono state annullate, anzi. "Settimane, insomma, "buttate", come ripetono in coro e dal 7 gennaio, poi... "Già - conclude - cosa accadrà? Ci danno la possibilità di riaprire, va bene, ma come? E, soprattutto, visto che si parla della terza ondata quasi sicura, questo cosa significa? Che ci diranno che dobbiamo rimanere chiusi ancora oppure ci faranno riprendere per fermarci subito dopo? Così, avremmo perso totalmente l'anno. Perché non possono raccontarci che recupereremo in primavera. E' impensabile e solo chi non conosce la realtà della montagna e ciò che ci sta davvero attorno può fare certe affermazioni". (Foto Massimo Picco Pix)

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