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Salute

Ma Cuggiono è davvero Covid-free?

La testimonianza di Claudia: "Mio padre è stato ricoverato dal 5 novembre, con tre tamponi negativi, il 2 dicembre doveva essere dimesso da Cuggiono ma è risultato positivo. Cosa è accaduto?".

Mentre nel contesto territoriale si inizia a scorgere qualche segnale incoraggiante: meno richieste di accesso al Pronto Soccorso, reparti meno affollati, ecc, vi è qualcosa che preoccupa cittadini e pazienti in merito all'Ospedale di Cuggiono. Nei giorni scorsi un sindacato di categoria aveva informato come diversi infermieri e personale sanitario avesse contratto il Coronavirus; oggi, una testimonianza diretta solleva altri dubbi.
Claudia ha voluto condividere con noi di Logos la sua esperienza, o meglio di suo padre, di 68 anni che ha iniziato un lungo periodo di ricovero lo scorso 5 novembre.
"Sono molto preoccupata per mio padre - ci spiega - perchè è entrato in Ospedale con tre tamponi negativi e, il 2 dicembre quando doveva essere dimesso, è risultato positivo".
Dubbi, domande, perplessità ma soprattutto preoccupazione.
Per capire meglio, occorre riprendere la storia dall'inizio: "Il 5 di novembre mio papà, di 68 anni, aveva in programma una coronografia a Magenta, dopo aver fatto un tampone di controllo risultato negativo - ci racconta Claudia - subito si sono accorti che era necessario un intervento delicato al cuore, e l'hanno trasferito a Legnano". Arrivato nell'ospedale legnanese, nuovo tampone, anche in questo caso negativo: "L'intervento, fortunatamente, è andato bene e gli hanno posizionato 4 bypass cardiaci. Per evitare rischi, visto che era il 12 novembre e a Legnano aumentavano i casi di Coronavirus, l'hanno trasferito a Cuggiono nel reparto di Riabilitazione cardiologica (anche in questo caso un tampone prima del ricovero, negativo anch'esso). Onestamente un po' di timori li abbiamo sempre avuti a casa, perchè comunque si sentivano tanti casi in zona ed eravamo preoccupati".
Passa il tempo, con le dovute terapie e riabilitazione e il paziente migliora. Ecco allora che arriva il 2 dicembre: "Eravamo pronti ad andare a prenderlo nel pomeriggio - ci spiega Claudia - quando ci chiama per dirci che doveva fare un nuovo tampone dopo un caso strano in reparto. Dopo poche ore la conferma: positivo. Ci è cascato il mondo addosso. L'hanno trasferito a Magenta, ma la cosa più grave è che sembra che metà reparto tra i degenti sia poi risultato positivo. Ora la domanda è banale: come si è ammalato di Covid? Se i primi tre tamponi erano negativi ed è da un mese in ospedale, come è accaduto? Questo ci preoccupa e stiamo provando a capire se questa situazione è riscontrabile anche in altri". Claudia lascia così il suo contatto, chiunque volesse condividere con lei esperienze simili la può chiamare al 3408458573.
Insomma... qualcosa non torna. Come non torna che oltre 23 tra infermieri e personale sanitario siano risultati positivi. Certo, siamo ancora in una fase delicata, ma come si possono evitare ulteriori rischi ai cittadini? I protocolli sono abbastanza stringenti o si potrebbero fare anche di più per evitare rischi per il personale e i degenti?

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