Circolo Acli di Abbiategrasso sui servizi dell’Ospedale C. Cantu: "Preoccupazione per il continuo indebolimento delle strutture ospedaliere e l’assenza di adeguati servizi sanitari domiciliari a copertura del territorio".
Il Circolo Acli Abbiategrasso, quale associazione di promozione socio-educativa, attiva nel campo dei Servizi Sociali nel nostro Comune sin dal 1945 a favore dei bisogni dei cittadini e attenta in particolare al riconoscimento dei diritti di Cittadinanza e alla tutela delle persone in condizione di fragilità, con il presente comunicato intende prendere posizione a favore del nostro Ospedale di Circolo “Costantino Cantù” oltre che della copertura dei servizi socio-sanitari territoriali.
Premesso che:
- il presidio Sanitario Abbiatense è storicamente da 138 anni un punto importante di riferimento di tutto il territorio del distretto socio-sanitario di tutto l'Abbiatense, comprendente 14 Comuni, e che da sempre ha svolto un ruolo di garanzia costituzionale per il diritto e la tutela della Salute e di rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per tutti i cittadini del nostro territorio e di quelli provenienti dai territori limitrofi di Cesano Boscone, Trezzano e Corsico;
- la vigente normativa prevede che i presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti, sono strutture dotate di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (H24) di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”;
- l'assetto strutturale dei servizi presenti nel nostro Ospedale da sempre risultava in possesso di tali requisiti, comprensivi di tutti i reparti e di Pronto soccorso H24, oltre che di un bacino attuale di popolazione di oltre 83 mila abitanti;
- non può sfuggire che gli indirizzi dell'ordinamento sanitario di Stato e Regioni stabiliscono che, nell'organizzare i Servizi Sanitari sul territorio, bisogna tenere principalmente in conto la “centralità del paziente” e il “rispetto della dignità della Persona”;
- tali indirizzi richiedono inoltre l’integrazione, il potenziamento e la messa in sicurezza delle reti ospedaliere;
- la missione assistenziale affidata agli ospedali è la presa in carico dei pazienti garantendo i livelli di qualità richiesti, tenendo anche conto del contesto sociale;
- l'uso appropriato delle risorse deve rispondere efficacemente anche ai bisogni concreti della popolazione anziana e non autosufficiente, nel nostro territorio presente in alte percentuali;
- per questi motivi nel recente passato sull'Ospedale Cantù sono stati investiti circa 28 milioni di euro di contributi pubblici per implementare e migliorare la struttura, ivi compreso il Pronto Soccorso, a cui è seguita, dopo alcuni anni, una riduzione della funzionalità dei servizi a danno della popolazione;
- le Acli Milanesi e Lombarde hanno da poco emesso un documento sulle politiche sanitarie nazionali e lombarde, ove, dopo un breve excursus storico, vengono evidenziate le criticità attuali e proposti i necessari correttivi.
Sulla base di quanto sopra premesso e a fronte di un esame della situazione ospedaliera Abbiatense, riscontrando criticità rispetto ai modelli appropriati sopra accennati, il circolo Acli esprime seria preoccupazione e stigmatizza il continuo indebolimento delle strutture ospedaliere del Costantino Cantù (Pronto Soccorso e altri reparti). Rileva anche l'assenza di adeguati “servizi sanitari domiciliari” a copertura del territorio.
Queste criticità di sistema sono ancora più gravi ed evidenti in un momento di crisi pandemica nella quale si vedono vari ospedali al collasso per mancanza di posti sia nei reparti che nel Pronto Soccorso, mentre da noi paradossalmente si è scelto di ridurre i posti letto e di dequalificare il Pronto Soccorso riducendo gli orari e privandolo della figura di un anestesista, disponibile solo in reperibilità.
A fronte di una situazione nella quale vengono a mancare, anche a causa del Covid, i servizi di continuità assistenziale sul territorio, è incomprensibile capire per quali motivi le USCA (Unità Speciali Continuità Assistenziale), già deliberate in Consiglio Regionale, non risultino ancora attive e funzionanti. Queste unità di medicina territoriale darebbero un fondamentale supporto ai medici di base tramite la presa in carico delle nostre famiglie per visite, tamponi e cure a domicilio, al fine di evitare i ricoveri in ospedale.
Si sottolinea, inoltre, la necessità di adeguare i lunghissimi tempi d'attesa (anche 18 mesi) per esami e visite mediche alle esigenze della popolazione del Distretto, soprattutto in casi di gravi e urgenti patologie, che vengono proposti dal Cup dell'Ospedale Costantino Cantù.
Il circolo Acli, interpretando i bisogni primari che riguardano la salute dei cittadini, chiede alla Giunta Regionale, alle preposte Istituzioni Sanitarie ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e ASST Ovest Milanese di intervenire con urgenza per ripristinare e potenziare i servizi all'Ospedale Costantino Cantù di Abbiategrasso; nonché chiedono di attivare celermente le unità di continuità assistenziale (USCA) a copertura del territorio.
Si esprime infine pieno sostegno al Movimento per i Diritti del Cittadino Malato, a tutte le forme di Cittadinanza Attiva e al Comitato Intercomunale, impegnati a sollecitare un progetto di riqualificazione del nostro Ospedale di Circolo.
Il circolo Acli fa appello e invita il Sindaco di Abbiategrasso, Comune capofila, a prendersi carico della grave situazione e ad adottare iniziative politiche/istituzionali concrete presso la Regione Lombardia, dirette a ripristinare tutti i servizi a garanzia e tutela della salute, essendo questo un bene primario e trasversale per tutti.