L'appello del sindaco Giovanni Cucchetti: "Il momento è molto serio e grave, i nostri Ospedali aprono nuovi reparti covid e stanno raggiungendo rapidamente il punto di saturazione".
Un incremento davvero notevole: 26 nuove persone sono risultate positive al coronavirus, negli ultimi due giorni, nella comunità di Cuggiono e Castelletto. Numeri che davvero iniziano a far preoccupare e non lo nasconde il sindaco Giovanni Cucchetti nel suo messaggio ai cittadini: "Purtroppo le notizie non sono buone - spiega - I casi di concittadini positivi ad oggi, 10 novembre, salgono a 138 (+26 nuovi casi in due
giorni) di cui 13 ricoverati in ospedale. I concittadini in quarantena sono invece 188 e permangono in isolamento fiduciario.
5 persone che erano positive hanno avuto l’esito negativo del tampone di verifica e altre 2 persone hanno terminato il periodo di quarantena.
Il momento è molto serio e grave, i nostri Ospedali aprono nuovi reparti covid e stanno
raggiungendo rapidamente il punto di saturazione. Dobbiamo tutti assieme stringere i denti in questo periodo e rispettare scrupolosamente le norme.
Tutti i nostri sforzi e sacrifici devono essere attuati per il bene collettivo, per tutelare i più deboli e quindi a rischio di contagio ma anche per i nostri operatori sanitari che continuano a raccomandare prudenza, attenzione e buon senso nei nostri comportamenti.
I sacrifici che stiamo compiendo oggi porteranno al rallentamento dei contagi. Dobbiamo fidarci delle istituzioni e seguire alla lettera le istruzioni.
Dobbiamo essere capaci di pensare in maniera collettiva, e non individuale, e più lo faremo più saremo forti nello sconfiggere questo virus. Ora dobbiamo superare l’emergenza sanitaria, è necessario fare ognuno il proprio dovere, siamo chiamati tutti al nostro dovere per contenere il contagio.
Continuiamo ad essere prudenti e usare tutte le cautele che ben conosciamo quali indossare
sempre la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso e all’aperto, evitare assembramenti, rispettare il distanziamento e lavarsi o igienizzarsi spesso le mani.
Credo che i numeri sopra riportati siamo molto esplicativi. Non usciamo se non per motivi di salute, lavoro e di reali necessità e, prima di uscire, chiediamoci sempre se è proprio indispensabile o posso aspettare e uscire qualche volta in meno.
Teniamo alta la nostra attenzione perché siamo, in emergenza.
Ricordiamoci sempre che dobbiamo essere tutti parte della risoluzione del problema e non il problema. Non vanifichiamo gli sforzi e i sacrifici di tanti per la non curanza delle regole da parte di qualcuno".