Covid-19, seconda ondata e 'zona rossa': un giro nel nostro capoluogo. Certo, non è come la primavera scorsa (quando il lockdown era totale), ma è una città, comunque, diversa.
Certo, per alcuni aspetti non è come la primavera scorsa (quando il lockdown era totale), ma la Milano della cosiddetta 'zona rossa' è, comunque, una città strana, diversa, insolita. Un giro, insomma, in centro e nelle aree appena fuori e, subito, si percepisce che qualcosa è cambiato. Il 'nostro' capoluogo, infatti, non è più lo stesso che eravamo abituati a vedere e non lo è per tanti e diversi motivi: innanzitutto, l'emergenza Covid-19 e, in modo particolare, la seconda ondata che ha fatto capolino, appunto, proprio qui (una delle aree che, in parte, era stata risparmiata prima dell'estate e che, adesso, invece, è tra quelle maggiormente colpite della Regione), quindi i negozi chiusi secondo le disposizioni dei vari Dpcm e delle ordinanze e, infine, le persone che, va bene sono in giro (perché per alcune attività non è scattato l'obbligo di fermarsi), però non con i ritmi di sempre. Non c'è, alla fine, il caos e il movimento che ne hanno fatto di Milano un punto di riferimento per la Lombardia e, in generale, per l'Italia intera; non c'è la frenesia delle classiche e tradizionali giornate e serate; non c'è tutto questo e molto altro ancora. Una città, dunque, che, per la seconda volta in un anno si trova a fare i conti con momenti lunghi e complessi; una realtà che, come il resto del territorio, sta combattendo una difficile battaglia, sia dal punto di vista sanitario sia per quanto concerne l'economia. E che guarda al presente ed al futuro con una serie di interrogativi, dubbi, timori e con un grande senso di incertezza. (Foto Franco Gualdoni)