'Non di Solo Pane': "La situazione è critica, il numero di persone che chiede aiuto è sicuramente aumentato - spiega il vicepresidente Gaetano Di Bernardo".
In questi tempi difficili di paura, incertezza, divisioni politiche e rigurgiti di egoismo a cui la pandemia in corso ci ha abituato, c’è una cosa che proprio non ne vuole sapere di rispettare il lockdown: la solidarietà. “La situazione è critica, il numero di persone che chiede aiuto è sicuramente aumentato. Ma questa emergenza ha fatto sapere a molte persone che si trovavano già prima in una situazione di bisogno che esistono realtà che possono aiutare. Questo è il lato positivo della questione” ci racconta Gaetano Di Bernardo, vice presidente di Non di Solo Pane, associazione magentina nata nel 2016 che ha inaugurato un Refettorio di Comunità che da anni accoglie i bisognosi di tutto il territorio del magentino e oltre. Il lockdown dello scorso marzo e i Dpcm emanati hanno portato l’associazione a cambiare le modalità del proprio operato, trasformando il servizio mensa in una sorta di asporto. I volontari cucinano risotto, pasta, carne, frittata e li consegnano agli ospiti che si recano presso la struttura di via Moncenisio in confezioni monoporzione. “Abbiamo assistito a un forte incremento: a ottobre abbiamo distribuito 3.186 borse alimentari, con una punta massima giornaliera di 191 borse e una media giornaliera di 145. Da inizio emergenza, il 26 febbraio, a oggi abbiamo distribuito 19.330 borse alimentari. Prima dell'emergenza ospitavamo a cena una media di 45 ospiti circa, nel 2019 abbiamo ospitato circa 11.000 persone: la situazione emergenziale esiste. Le storie sono quelle di sempre: chi cerca lavoro, chi l’ha perso, chi non ce la fa a tirare avanti… non ci sono storie particolari perché sono le storie di tutti”. Anche con l’entrata in vigore del nuovo DPCM, l’operato dei volontari potrà continuare, equiparato a quello di un’attività lavorativa, così come gli assistiti potranno recarsi a Magenta seppur fuori comune, per giustificata necessità. Di cosa ha bisogno l’associazione in questo momento? Di volontari che siano pronti a mettersi in gioco in prima persona, nonché di fondi per sostenere le spese logistiche e di generi alimentari.