"Nel Dipartimento di Area Medica dell'Ospedale di Legnano, oggi ci sono oltre 300 ricoverati covid, i pazienti sono di più, che in tutto il prestigioso Spallanzani di Roma".
Una testimonianza preziosa, davvero di 'prima mano', che aiuta a comprendere quello che sta accadendo nei nostri Ospedali, anzi nel nostro Ospedale principale, quello di Legnano, dove le testimonianze di un numero crescente di ricoveri, con una pressione sempre maggiore sul personale e sui reparti, si rincorrevano da giorni.
In una lunga lettera al direttore di 'Qutidiano Sanità' è direttamente Antonino Mazzone, Direttore Dipartimento Area Medica ASST OVEST MILANESE, ricoverato lui stesso da alcuni giorni, a raccontare numeri, casi e gestione di questa seconda ondata di coronavirus.
"Siamo un grande paese diamo il meglio nell’emergenza, abbiamo difficoltà a gestire la routine. Siamo arrivati preparati, ma il numero oggi era imprevedibile si fa qualche fatica, la tristezza e vedere un giornalismo che non è stato capace di fare una analisi serena di quello che si sta facendo e cosa succede nei grandi Ospedali. Non si riflette sui fatti, si parla per partito preso, non va bene, bisogna tornare al ragionamento di Galileo, competenze, osservazione, sperimentazione, validazione e replicabilità, il resto conta poco - commenta - Oggi nel Dipartimento di Area Medica che dirigo, ci sono oltre 300 ricoverati covid, uno sono io, per fare un esempio comprensibile, i pazienti sono di più, che in tutto il prestigioso Spallanzani di Roma, immaginate le diverse risorse disponibili".
La lettera prosegue, con riflessioni e testimonianze di quello che solo il personale sanitario riesce a percepire e vivere quotidianamente: "Oggi i caschi che tra i miei ricoverati sono 67, vuol dire che sono dei letti semi-intensivi veri, che meritano riconoscimento in termini di risorse umane ed economiche - scrive - Un ultimo desiderio chiedo a tutti Istituzioni Nazionali e Regionali, quando comunicate dite la verità:
- ad esempio oggi sono ricoverati 10.000 pazienti
- 8.000 in medicina interna
- 1.000 in malattie infettive
- 1.000 in terapia intensiva
La cura in Medicina Interna è fondamentale per non fare peggiorare i pazienti e ricoverarli in terapia intensiva. Le competenze e la visione olistica nella gestione del paziente complesso e polipatologico ed in polifarmacoterapia ne fanno il pilastro del Servizio Sanitario Nazionale, e contribuiscono a fare qualche vittima in meno".
Tratto dall'articolo di Quotidiano Sanità