La giunta di Regione Lombardia ha deciso di attuare una misura sperimentale rivolta agli orfani di femminicidio e agli orfani per crimini domestici fino ai 26 anni di età.
La giunta di Regione Lombardia ha deciso di attuare una misura sperimentale rivolta agli orfani di femminicidio e agli orfani per crimini domestici fino ai 26 anni di età, attraverso la concessione di un contributo una tantum. L'attuazione della misura è stata affidata all'Ats di Brescia che ne ha le competenze, avendo già avviato una sperimentazione relativa a progetti per donne minorenni vittime di violenza e minori vittime di violenza assistita. MODALITA' E REQUISITI DELLA MISURA - Il reato deve essersi verificato a partire dal primo gennaio 2020 e deve risultare già attestato con sentenza, anche non definitiva, ovvero sulla base di atti o provvedimenti emessi dagli organi giurisdizionali anche minorili o assunti anche in sede di volontaria giurisdizione, al momento della presentazione della domanda. RISORSE - Per finanziare la misura sono state messe in campo risorse fino a oltre 262.000 euro. TUTELA PER CHI HA SUBITO VIOLENZA - "Oltre al potenziamento dei servizi di accoglienza e protezione delle donne vittime di violenza - ha spiegato l'assessore alla Famiglia e Pari Opportunità Silvia Piani - abbiamo dato avvio a questa misura sperimentale a sportello rivolta esplicitamente agli orfani. Si tratta di un primo fondo per la tutela di persone che hanno subito direttamente o indirettamente violenza domestica. A ciascuno spetterà un contributo sino ad un massimo di 5000 euro".