Potente, scattante, precisa e raffinata, insomma un gran bel giocattolo per chi voleva un concentrato di divertimento in meno di quattro metri di macchina.
La scritta sul portellone posteriore è la stessa: Cooper S; lo stile e la sportività anche mi sembra di tornare immediatamente indietro a quel test sulla pista Pirelli di Vizzola Ticino. Erano i primi anni del terzo millennio e quegli oltre centosessanta cavalli sulla piccola vettura ben assettata avevano smosso i pruriti sportivi. Potente, scattante, precisa e raffinata, insomma un gran bel giocattolo per chi voleva un concentrato di divertimento in meno di quattro metri di macchina. Ora mi trovo davanti al futuro, non solo di Mini, quel futuro che parla di energia elettrica che sicuramente, anche se non nell’immediato prenderà il sopravvento sul nostro tanto amato motore endotermico. Bella, sempre bella come la sorella di quasi vent’anni fa, finiture ancora di altissimo livello arricchite da materiali pregiati come la selleria in pelle e con tante innovazioni tecnologiche a livello di sicurezza, confort e accessoristica. La grande differenza sta proprio nel propulsore che diventa Full Elettric, basta benzina o gasolio, solo energia elettrica a muovere la Nuova Mini. Seduto alla guida sembra di essere in un video game con tutti quei pulsanti e display; il principale con le indicazioni di marcia: velocità, riserva di energia e indicatore di regime (con tanto di livello di ricarica in rilascio) e tutte le spie di servizio, il secondario, anche se di dimensioni maggiori, rotondo al centro della plancia, con una cornice luminosa con colori che seguono le diverse funzioni e livelli impostati e uno schermo touchscreen da 8,8” con tutte le informazioni del menu, della navigazione, dell’intrattenimento e della telecamera posteriore. Una marea di funzioni impostabili e modificabili, molte anche dai comandi al volante per disegnarsi la strumentazione e i servizi secondo il proprio gusto. Sono scettico e non uso abitualmente il cambio automatico, anche se in questo caso non esistono le marce, ma una sola, da zero in puoi in una continua spinta progressiva. La leva del “cambio” ha quindi quattro posizioni Drive, retromarcia, Neutral e Parcheggio. Basta premere il pedale dell’acceleratore e la Mini schizza via in maniera inaspettata, effetto autopista se vogliamo, ma amplificato e decisamente appagante, talmente pronta la risposta che più volte viene istintivo pensare di cambiare marcia. Quattro i livelli di mappe motore: Sport – Drive – Green – Green + dove la risposta diminuisce progressivamente e in teoria aumenta l’autonomia che è stabilita in circa 260 km, a dire il vero non abbiamo trovato tantissima differenza nei consumi, ma decisamente si come prontezza e carattere del motore, dove la Sport ci porta alle memorie della Sorella precedente a benzina. Bisogna abituarsi al freno motore (Regolabile su due livelli) che si percepisce notevolmente con un forte rallentamento che però nel contempo funge da ricarica delle batterie. Una tenuta di strada davvero notevole, come tradizione “Cooper S” e una frenata pronta che tiene a bada tanta esuberanza. Tanta sicurezza anche con il sistema di anticollisione e grande praticità dei sensori di parcheggio e telecamera. Comoda con sedili sportivi e con un ottimo impianto di climatizzazione automatico, coinvolgente l’impianto audio con sistema di altoparlanti HiFi Harman Kardon dal suono pulito e forte. Accogliente per i due posti anteriori, un po’ più sacrificati i passeggeri posteriori e anche il bagagliaio seppur ben sfruttabile non è da urlo, ma del resto chi cerca un’auto spaziosa o da famiglia si orienta sicuramente verso altro. Doppia la possibilità si ricarica, casalinga o colonnina pubblica, con un cavo dedicato per ognuna di esse stipate in due borse nel baule. Si viaggia in silenzio, fa strano sentire solo il rumore del vento e/o della musica, ma si viaggia bene, si guida con piacere e se si vi prende il suddetto prurito sportivo la Mini Full Eletric è pronta a darvi soddisfazione. (Foto di Roberto Serati)