Il tatto di sistemare un monumento funebre, posizionare i fiori sulla tomba di famiglia, accendere un lumino per i propri cari. Quest'anno, però, in molti nostri paesi non vi saranno celebrazioni religiose al cimitero.
Si avvicinano i giorni in cui la comunità cristiana celebra 'Tutti i Santi' e i 'Defunti', giornate in cui tipicamente, come da tradizione, ci si reca al camposanto per portare omaggio a parenti e amici defunti. Un momento delicato, un momento intimo, in cui ci si ferma per dare spazio al ricordo e alla preghiera.
Il significato di questa festa è che la morte non è recisione, ma passaggio il quale non preclude la possibilità, almeno per un giorno, che i vivi e morti possano effettivamente incontrarsi, ancora una volta nel mondo presente.
Il tatto di sistemare un monumento funebre, posizionare i fiori sulla tomba di famiglia, accendere un lumino per i propri cari. Quest'anno, però, in molti nostri paesi non vi saranno celebrazioni religiose al cimitero.
La scelta, concordata e condivisa tra sindaci e clero locale, è per evitare assembramenti non gestibili (come può essere in chiesa con panche e sedie ben delimitate) in questo periodo così delicato di emergenza coronavirus. La decisione, non imposta ma concordata, è valida per tutti i paesi del magentino e del castanese.
Ecco allora che, queste visite così private, saranno ancor più personali e profonde, lasciando il tempo per le celebrazioni nelle chiese e alle benedizione dei camposanti ai soli sacerdoti.