L'ufficializzazione sabato scorso con la firma tra Parco Nazionale della Val Grande, Casa della Resistenza e Paesaggio Culturale Italiano.
Territori incantevoli hanno spesso ispirato autori di fama: è il caso delle morbide terre lombarde e venete, fonti di ispirazione per Virgilio, Manzoni e Petrarca, cui negli ultimi anni sono stati dedicati incantevoli parchi letterari. Ma anche nel cuore della natura più selvaggia del Parco Nazionale della Val Grande c'è chi ha trovato spunti per comporre pagine importanti della letteratura e della storia.
Sabato 24 ottobre è stato presentato ufficialmente il progetto promosso da Parco Nazionale Val Grande e Associazione Casa della Resistenza in collaborazione con Paesaggio Culturale Italiano, la società che ha dato vita alla rete nazionale di Parchi Letterari: è nato dunque anche nel VCO, primo sull'intero territorio piemontese, un Parco Letterario, dedicato alla figura di Nino Chiovini, partigiano, storico e scrittore verbanese, protagonista nel campo della ricerca etno-antropologica, storico-geografica, socio-economica della Val Grande e del suo territorio, nonché scrittore dalla riconosciuta valenza letteraria.
Alla firma dell'accordo era presente, oltre a Stanislao de Marsanich, Presidente di Paesaggio Culturale Italiano, anche Stefano Mangoni, Presidente del Parco Letterario Borgo Virgilio, in provincia di Mantova, che ha portato una testimonianza importante sulle prospettive concrete dei parchi letterari.
L’iniziativa si muove all’interno delle finalità della Carta Europea del Turismo Sostenibile, che promuove attività di fruizione turistica atte a valorizzare e preservare l’ambiente e il paesaggio nel pieno rispetto delle culture e tradizioni locali. Il progetto di costituzione di un Parco Letterario intitolato a Nino Chiovini si prefigge di valorizzare i luoghi di ispirazione dell’autore e di altre figure importanti della storia culturale, artistica, letteraria, storica e scientifica del territorio della Val Grande e delle aree limitrofe, attraverso itinerari storico-paesaggistici e progetti ed attività culturali di studio, conoscenza, valorizzazione e fruizione della cultura socio antropologica e dei valori di libertà propri di queste aree montane.
Il Parco Letterario sarà dunque strumento di valorizzazione della Val Grande, intesa nella sua duplice valenza di ambiente naturale e umano, ed anche occasione di conoscenza e approfondimento della figura e degli scritti di Nino Chiovini, che proprio in Val Grande trovò la propria vocazione – prima come partigiano, poi come scrittore – quale luogo dell'ispirazione, della ricerca e dello studio.
Un cammino fisico e sentimentale, richiamando le parole dell’autore, che permetterà al visitatore di immergersi nella «selvaggia e quasi mitica Valle del Fiume Grande dei nostri predecessori di cinque e più secoli orsono», in una «originale natura dominata da percettibili grandi silenzi e remoti suoni celati entro smisurati spazi» e nel contempo un cammino storico e culturale nella «Valgrande partigiana e martire in quel periodo testimone di episodi abbietti e di eventi esaltanti, di avvenimenti tanto drammatici da rasentare l’irrealtà» con la guida eccezionale di un profondo conoscitore di quella terra e della sua storia.
Il Parco Nazionale Val Grande e l’Associazione Casa della Resistenza condividono capitoli importanti della loro storia, nonché alcuni valori e obiettivi, in virtù dei quali sono state realizzate nel corso degli anni molte iniziative e attività comuni. Partendo da questa collaborazione già consolidata, il progetto del Parco Letterario “Nino Chiovini” ha trovato il favore della sezione verbanese della Società “Dante Alighieri” e si porrà al centro di una sinergica cooperazione con altri enti e realtà che operano sul territorio.
Il Parco Letterario prenderà forza intorno all’idea di “itineranza”: la storia della Val Grande, troppo selvaggia per accogliere una vita stanziale, è da sempre storia di genti che camminando la attraversano: cacciatori, taglialegna, carbonai, pastori, contrabbandieri, partigiani un tempo; camminatori, esploratori solitari, amanti della wilderness oggi.
Il Parco Letterario farà di questa vocazione al “nomadismo” il proprio filo conduttore: sostenuto e ispirato dalla qualità letteraria e dalla forza evocativa delle pagine di Nino Chiovini, traccerà sul territorio una rete di occasioni culturali che potranno portare ad una conoscenza più profonda – e per molti la vera e propria scoperta – di un grande scrittore, e con lui del territorio stesso.
Partendo dal Parco Letterario, ogni iniziativa – laboratori, attività didattiche, performance artistiche e teatrali, mostre, momenti di socialità legati alla cultura enogastronomica, eventi di valorizzazione dei saperi tradizionali, sentieri ed escursioni guidate – sarà itinerante e declinata in base a target differenziati, per coinvolgere un pubblico più ampio possibile, in un’ottica di inclusività e “popolarità” (intesa nel suo significato etimologico) che trova nella scrittura di Nino Chiovini un valente alleato.
Fin dal giorno successivo alla firma dell'accordo, domenica 25 ottobre, questa sinergia tra cultura e nomadismo è stata confermata: partecipata ed apprezzata è stata infatti la seconda parte del fine settimana dedicato al neonato Parco Letterario. L'escursione nei luoghi di Chiovini – grazie anche alla calorosa accoglienza dei famigliari dello scrittore e partigiano verbanese – è stata un viaggio condiviso tra organizzatori ed escursionisti, che hanno portato lungo i sentieri della Val Grande le letture del cuore di Nino Chiovini.
La giornata è stata organizzata in occasione della ristampa de “Le ceneri della fatica” e come appuntamento speciale della quindicesima edizione di “Libri in cammino”.